Il Jobs Act ora è completo. Con l’approvazione in via definitiva degli ultimi quattro decreti legislativi attuativi da parte del Consiglio dei Ministri di questa mattina, il percorso della legge di riforma del lavoro è concluso.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al termine della riunione a Palazzo Chigi, ha espresso “grande soddisfazione per la conclusione della riforma del lavoro”, mentre il sotto-segretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha specificato come sia stato “portato a termine un processo di riforma di grandissimo rilievo e in tempi estremamente rapidi”.

Dall’addio alle lettere di dimissioni ‘in bianco’ alla stretta sulla durata della cig, allargata nel contempo a una platea addizionale di 1,4 milioni di lavoratori, fino ai controlli a distanza. Ecco in sintesi le principali novità del Jobs Act.

ADDIO ALLE DIMISSIONI IN BIANCO – Stop alle lettere di dimissioni firmate dal lavoratore ‘in bianco’. Lo ha confermato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti dopo il Consiglio dei Ministri, spiegando che “nei decreti attuativi è previsto un apposito modulo per le dimissioni, datato e numerato, proprio per evitare le lettere di dimissioni in bianco”.

Si tratta di moduli che saranno resi disponibili sul sito del ministero e potranno essere trasmessi dal lavoratore anche tramite i patronati, i sindacati, gli enti bilaterali e le commissioni di certificazione.

CONTROLLI A DISTANZA – Le aziende potranno assegnare ai lavoratori strumenti di lavoro come pc, tablet e cellulari senza che sia necessario un accordo sindacale o una autorizzazione del ministero, richiesto invece per installare telecamere. Ma sarà sempre obbligatorio informare preventivamente e in maniera adeguata i lavoratori sulle modalità d’uso degli strumenti e sull’effettuazione dei controlli.

IL NODO DELLA PRIVACY – I controlli a distanza sui dispositivi di lavoro in dotazione ai lavoratori potranno avvenire però solo nel rispetto della normativa della privacy. Su tablet e cellulari offerti ai lavoratori non possono essere montate strumentazioni o applicazioni con funzioni di controllo.

A specificarlo è stato lo stesso ministro del Lavoro, precisando che “se si vuole rispettare la privacy, su quel tablet devono esserci solo applicazioni finalizzate al lavoro per il quale è stato consegnato”.

È questa la soluzione trovata per mettere fine alle numerose polemiche esplose intorno alla delicata questione del controllo a distanza. “Quello che serviva era una legge chiara e rispettosa della privacy e la norma rispetta entrambi i requisiti”, ha chiarito Poletti, sottolineando che la modifica dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori è servita “per individuare una nuova disciplina nel rispetto della privacy colmando un vuoto non sugli impianti fissi ma sugli strumenti in dotazione ai lavoratori”.

AL VIA ISPETTORATO UNICO – Il decreto legislativo prevede l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro, per razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva. L’istituto, sotto la guida del ministero del Lavoro, coordinerà tutto il personale ispettivo.

NASCE AGENZIA NAZIONALE POLITICHE ATTIVE LAVORO – Nasce una Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal), che sarà operativa a inizio 2016.

CASSA INTEGRAZIONE – La cassa integrazione viene estesa a 1,4 milioni di lavoratori delle aziende da 5 a 15 dipendenti. “L’ammortizzatore in costanza di rapporto di lavoro – ha spiegato Poletti – durerà 24 mesi in un quinquennio mobile, periodo che sale fino a 36 se si usa la solidarietà”.

I contratti di solidarietà diventano quindi una causale della cassa integrazione straordinaria, mentre sulle aliquote della cassa integrazione si applica il meccanismo di ‘bonus-malus’, “paga di più chi più usa la cassa”, ha spiegato Poletti.

NUOVA INDENNITÀ DISOCCUPAZIONE – Dal 1o maggio è in vigore la Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego). Chi perde il lavoro e ha almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni ha diritto al sussidio (fino a 1.300 euro mensili).

L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato a iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale. Dopo il Consiglio dei Ministri di oggi, la durata della Naspi diviene strutturale a 24 mesi, mentre inizialmente doveva scendere a 18 mesi dal 2017.