Le dichiarazioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto dello scorso 13 marzo hanno disvelato uno scenario a dir poco inquietante in relazione all’impennata dei flussi migratori provenienti dall’Africa e diretti verso l’Italia, che dall’inizio del 2023 sono più che triplicati rispetto allo scorso anno, con oltre 20mila arrivi.
Il Ministro Crosetto, che ha citato i dati forniti dalla nostra intelligence, ha affermato che dietro questo fenomeno potrebbe esserci l’opera della brigata Wagner, i mercenari al servizio della Russia largamente presenti in Libia e in molti Paesi africani, in particolare nel Sahel, area da cui provengono moltissimi dei migranti che arrivano in Italia1.

D’altra parte, già due anni fa il COPASIR, l’organo parlamentare di controllo sui servizi segreti, aveva allertato il Governo in merito alla massiccia presenza russa in Africa dove, tramite l’azione della Wagner, ha alimentato colpi di Stato in quei Paesi che forniscono il maggior numero di esseri umani al fenomeno migratorio verso l’Europa.

E’ uno degli aspetti della “guerra ibrida” del terzo Millennio, combattuta dalla Russia contro l’Europa e l’Italia in particolare, a causa della sua posizione geografica di ponte tra il nostro continente e l’Africa.
Un dato assai preoccupante, contenuto nell’informativa dei nostri servizi, riguarda l’enorme numero di migranti che sarebbero pronti a partire nei prossimi mesi dalla Libia alla volta dell’Italia: si parla di quasi 700mila esseri umani, che sarebbero mandati allo sbaraglio, dietro il miraggio di una vita migliore, complici i trafficanti di esseri umani dei quali si servirebbero i mandanti di questo disegno.
E’ di tutta evidenza che un simile scenario costituirebbe per il nostro Paese una vera e propria bomba umanitaria, con un impatto devastante sui nostri equilibri sociali ed economici: si pensi ad esempio alla sanità, che sarebbe gravata di costi e prestazioni aggiuntive insostenibili, ma anche a come collocare questa moltitudine in termini di alloggio, di attività lavorativa, quali sarebbero i rischi per la sicurezza dei cittadini, soprattutto nelle grandi città, chi potrebbe garantire che tra questi non si infiltrino terroristi e criminali della peggior specie?

Sono interrogativi legittimi ed inquietanti, di fronte ai quali il falso mito dell’accoglienza per tutti si sgretola davanti alla realtà dei fatti, e le ragioni dell’opposizione si frantumano da sole, schiantandosi contro una verità incontrovertibile, e finiscono per legittimare dei comportamenti criminali come quelli degli scafisti.
Emerge, una volta di più, l’esigenza di un’azione coordinata a livello europeo, finalizzata al contrasto dell’immigrazione clandestina e ad una pianificazione della ridistribuzione sul continente di tutti quei migranti, che sono da considerarsi rifugiati ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951. Differente è invece la posizione dei migranti economici, coloro i quali cioè lasciano i loro Paesi di origine motivati esclusivamente dalla ricerca di migliori condizioni economiche: posizione questa che non è soggetta a particolari tutele dal Diritto Internazionale, e trova un limite oggettivo al suo soddisfacimento negli scenari socio-economici dei Paesi di accoglienza: a tale riguardo, si vedano le recenti posizioni del Regno Unito.
Al riguardo, evidenziamo che il nostro Paese ha più volte nel passato, anche recente, richiesto all’Europa una revisione della Convenzione di Dublino, in particolare di quegli articoli che individuano nel primo Paese di approdo dei migranti quello che deve farsi carico della loro accoglienza.

Quando nel lontano 1992 l’Italia ratificò la Convenzione2, nonostante il fatto che la stragrande maggioranza dei migranti provenienti dalla sponda meridionale del Mediterraneo approdassero sulle nostre coste e su quelle greche, tale prescrizione non appariva particolarmente problematica, visti i numeri molto contenuti del fenomeno: ma oggi, la situazione è radicalmente mutata3.

Auspichiamo, in conclusione, che il Governo sappia far valere le ragioni del nostro Paese a Bruxelles, dove invece molti sembrano pensare che quello delle migrazioni di massa sia un problema prevalentemente italiano: non è così, ed un cambio di prospettiva appare ormai indispensabile, se perfino il Vaticano, in una delle sue ultime esternazioni, è passato da un ecumenico “Bisogna accogliere tutti” ad un più pragmatico “Bisogna fermare i trafficanti di esseri umani”4.


Il Segretario Generale

Note:

  1. “UE, Nato e Occidente, così come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto – ha continuato Crosetto – oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte Sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette”. (Il Sole24ore, 14 marzo 2023).
  2. Legge 23 dicembre 1992, n. 523, Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla determinazione dello Stato competente per l’esame di una domanda di asilo presentata in uno degli Stati membri delle Comunità europee, con processo verbale, fatta a Dublino il 15 giugno 1990.
  3. Gli sbarchi massicci degli ultimi giorni portano il totale dell’anno a 20.017 arrivi, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152). https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/03/13
  4. Al termine dell’Angelus in Piazza San Pietro, Francesco chiede “che siano fermati i trafficanti di esseri umani”. https://www.ilsole24ore.com/art/migranti- (5 marzo 2023)