Il Ministro Della Salute, Orazio Schillaci, prima di partire per gli impegni internazionali, si è espresso su alcune questioni definendo: “inaccettabili le disavventure giudiziarie che si portano dietro stress e spese legali per gli operatori anche se per fortuna nel 98% dei casi finiscono in un nulla di fatto” e sostenendo la necessità di arrivare al traguardo della depenalizzazione degli atti sanitari, e ciò anche per sanare l’attuale situazione che, con la medicina difensiva, costa allo stato miliardi di euro in esami inappropriati e gonfia le liste di attesa.

Il Ministro ha anche anticipato dei prossimi provvedimenti per l’allargamento dei posti a disposizione delle lauree sanitarie in università e per l’assunzione di Medici e, soprattutto, di Infermieri (di cui nei prossimi anni ne serviranno almeno 30.000). Oltre alle carenze attuali è anche necessario, infatti, implementare l’ambito territoriale dove le case della comunità messe in piedi grazie al PNRR vanno riempite di personale qualificato.

Il Ministro ha inoltre affermato che “gli operatori sanitari vanno gratificati sia economicamente che organizzativamente” ed in questo senso ha ricordato l’abolizione delle incompatibilità e i soldi messi a disposizione con l’anticipazione a giugno della disponibilità dei soldi per l’indennità per il settore dell’emergenza.

Adamo Bonazzi, presente all’incontro, ha quindi commentato: “ringraziamo il Ministro Schillaci per la sua disponibilità e per ciò che sta facendo ma la questione economica per i lavoratori della sanità è tutt’altro che chiusa e soddisfacente. Si vede che il comparto della sanità in ARAN è del tutto sottovalutato e quasi sconosciuto e che le organizzazioni sindacali presenti al tavolo, oggi, contano come il due di bastoni quando in tavola c’è denari. Il contratto appena sottoscritto senza i soldi delle indennità che abbiamo conquistato noi in parlamento sarebbe valso pochi spiccioli e anche così non ha soddisfatto proprio nessuno. In più la revisione dell’ordinamento professionale è stata una vera presa in giro che ha penalizzato le professioni sanitarie e sociosanitarie invece di valorizzarle. Siamo disponibili a lavorare sin da subito con il Ministro per mettere una pezza all’obbrobrio che è stato sottoscritto.”

Ufficio stampa FSI- USAE