Con la trasmissione, nei giorni scorsi, della nota ufficiale al Ministero del lavoro ed alle altre controparti istituzionali FSI-USAE ha formalizzato di rifiutare di sottoscrivere lo scandaloso accordo intervenuto fra la Ministra Madia – per il Governo – e la Triplice; di giudicare lo stesso protocollo un tradimento dei lavoratori da parte di CGIL,CISL e UIL; e ha dato il via alla mobilitazione ed aperto il conflitto per il rinnovo del contratto dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni relativo al triennio 2016-2018.

Nella nota ufficiale FSI-USAE bolla il protocollo come UN ACCORDO, CHIARAMENTE PRE-ELETTORALE, IN CUI SI SVENDONO I LAVORATORI ED IL LORO DIRITTO AD UNA GIUSTA RETRIBUZIONE E ALLA POSSIBILITÀ DI RECUPERARE IL POTERE DI ACQUISTO DELLE BUSTE PAGA e lo definisce UN ATTO DI ARROGANZA CHE VA AL DI LÀ DEL BUON SENSO ED È AL DI FUORI DA OGNI PROCEDURA DEMOCRATICA messo in atto da soggetti che praticano UNA POLITICA MALEDUCATA ED ARROGANTE, CHE SE NE INFISCHIANO DELLA DEMOCRAZIA SINDACALE E DELLA CORTESIA ISTITUZIONALE.

Ma nella nota, FSI-USAE, rammenta anche che in questo periodo, mentre i lavoratori delle pubbliche amministrazioni (per legge) subivano un blocco delle retribuzioni, si stanno rinnovando i contratti del lavoro privato con aumenti che si aggirano su 80-90 euro; gli stessi però hanno già avuto aumenti relativi a due rinnovi triennali, il 2010-2012 prima ( circa 100 € ) e il 2013-2015 poi ( circa 130 €).

FSI-USAE ritiene che tutti i lavoratori abbiano il medesimo diritto alla giusta retribuzione e che il fatto di lavorare per un datore di lavoro pubblico non può e non deve costituire elemento di discriminazione salariale. FSI-USAE rivendica quindi in questa tornata contrattuale il riallineamento degli andamenti retributivi e contrattuali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali con quanto avvenuto per i lavoratori del lavoro privato chiedendo aumenti adeguati e indicando una cifra che, al netto degli 80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite.

Ufficio Stampa FSI

Fsi-comunicato-06122016