La lentezza della giustizia è sempre dannosa perché rappresenta solo negazione di giustizia. Disastrosa e paludosa lentezza, determinata non certo da inoperosità degli addetti, ma da sottodimensionamento delle risorse strumentali e umane soprattutto amministrative.

L’UFFICIO PER IL PROCESSO è una struttura di supporto al lavoro giudiziario, al magistrato, uno strumento per migliorare la qualità del servizio ai cittadini. La sua introduzione costituisce una rivendicazione storica della magistratura, che avverte l’inadeguatezza di un modello organizzativo. Alla luce di numerose e positive esperienze maturate in diversi Paesi Europei, anche in Italia si è diffusa la consapevolezza che i magistrati hanno bisogno di uno staff che li coadiuvi nell’espletamento delle loro molteplici attività, complementari rispetto a quelle propriamente connesse alla funzione giurisdizionale. La richiesta di una assistenza effettiva al lavoro giudiziario è sentita con più urgenza quando, come nel momento presente, si fanno più forti le istanze e le pressioni per garantire un processo ragionevolmente breve.

Allo stesso modo è ormai accresciuta la consapevolezza che la sola innovazione tecnologica non può portare ai risultati sperati in termini di efficienza e qualità del servizio, se non è accompagnata da un valido supporto di risorse umane e soprattutto da un ripensamento delle logiche organizzative del lavoro. Da qui è nata negli ultimi anni l’iniziativa di alcuni uffici giudiziari che hanno sperimentato forme di organizzazione in qualche modo innovative.

E’ così accaduto nei fatti che la strada dell’organizzazione ed efficienza degli uffici si è incrociata con l’istituto dei tirocini, volto a soddisfare un’esigenza apparentemente distante, quella di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro.

Per comprendere l’importanza dei tirocini nell’assetto degli uffici giudiziari: “I positivi risultati che stanno emergendo da alcune esperienze, dalle quali si evincono ripercussioni in termini di risparmio di spesa e di maggior efficienza, con diretta incidenza sull’arretrato, inducono a un approccio di favore verso l’adozione dello strumento dei tirocini formativi presso gli uffici giudiziari, i quali devono ormai considerarsi fondamentali strumenti organizzativi in grado di imprimere un formidabile impulso al lavoro del magistrato, costituendo essi indubbiamente un’occasione di riflessione sul modello UFFICIO PER IL PROCESSO”.

L’ UFFICIO PER IL PROCESSO si colloca dunque in tale riflessione sull’organizzazione del lavoro giudiziario, nella consapevolezza dell’importanza della creazione di uno staff del magistrato e di strutture tecniche a supporto dei processi di innovazione tecnologica e organizzativa.

Il Ministero con la sua scelta legislativa sulle misure di supporto alla creazione dell’UFFICIO PER IL PROCESSO (art. 50 DL 90/2014) ha posto in essere un programma di interventi normativi e organizzativi per fornire strumenti, risorse e tecnologie per la costituzione da parte degli Uffici di Tribunali e di Corti d’Appello di tali strutture organizzative con varie categorie di soggetti amministrativi e professionalità. Si tratta di una precisa scelta programmatica del Ministro che mira ad una riformulazione di un paradigma organizzativo diverso, capace di coniugare tecnologie e apprendimento cognitivo; di conseguenza, non si tratta di introdurre “forme di episodica assistenza”, ma di un progetto di razionalizzazione del servizio giustizia, volto a dare revisione e impulso ai moduli organizzativi del lavoro dello staff del magistrato e a supporto dell’attività propriamente delle cancellerie.

Le risorse finanziarie (2016 – 2017)

  •  16.000.000,00 per borse di studio tirocinanti laureati (ex art. 73 DL 69/2013)
  •  13.613.000,00 per borse per stage di perfezionamento in cancelleria dei TIROCINANTI GIUSTIZIA UFFICIO DEL PROCESSO
  •  800.000,00 per ulteriore sviluppo della Consolle dell’assistente e per implementare lo sviluppo delle tecnologie per la “Banca dati della giurisprudenza di merito”
  •  1.000.000,00 circa per l’acquisto di PC, per la gestione amministrativa dei tirocinanti e per il consolidamento dei sistemi informatici.

Ai circa 29 milioni già stanziati si andranno ad aggiungere 5 milioni provenienti dalle risorse europee provenienti dal PON Governance e Capacità istituzionale

I risultati attesi:

Si consente così che la relazione territorio – ufficio non sia episodica, ovvero rimessa alle singole vicende giudiziarie, ma stabile, in quanto votata ad una rappresentazione costante, per cittadini, avvocati e imprese. Le prime sperimentazioni hanno consentito di verificare una tendenziale riduzione delle pendenze del 15% circa, dato di assoluto rilievo se sommato all’elevata produttività dei magistrati italiani. Gli obiettivi principali sono:

– Riduzione dell’arretrato e dei tempi dei processi

– Efficienza nella gestione delle udienze e del lavoro giudiziario

– Miglioramento dei servizi di cancelleria.

Alla luce di quanto illustrato, la decisività dello strumento dei tirocini richiede una regolamentazione che sia al contempo duttile ed in grado di rispondere alle diverse ragionevoli esigenze dei tirocinanti, assicurando al contempo agli uffici la disponibilità in continuità e stabilità, in modo da consentire la realizzazione di moduli organizzativi durevoli, stabili ed efficaci; in altri termini, non serve un apporto occasionale, ma stabile e duraturo, sul quale l’UFFICIO PER IL PROCESSO possa contare per la propria organizzazione. E’ quindi evidente che sia stato riconosciuto il valore, l’efficacia e la potenzialità espansiva di quelle esperienze in cui i tirocinanti sono stati proficuamente inseriti nell’organizzazione dell’UFFICIO PER IL PROCESSO con senso di responsabilità e impegno. La migliore risposta a questi tirocinanti va quindi ricercata non in soluzioni transitorie o nel “concorsone” per non disperdere le pregresse esperienze e le professionalità acquisite, ma in risposte che determinano la crescita di professionalità per una seria possibilità di reinserimento nel mondo lavorativo.

Sul tema si terrà un dibattito giovedì 4 maggio alle ore 15.00 presso la sede nazionale FSI USAE Funzioni Centrali, Piazza Margana, 21 – Roma. Saranno presenti l’On. Renata Polverini e il Segretario Generale FSI USAE Adamo Bonazzi.

Siete invitati a partecipare.

Cordialità

Il Coordinatore Nazionale
FSI USAE Comparto Funzioni Centrali
Paola Saraceni
347.0662930