Al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Gentile Ministra Lorenzin,

mi rivolgo a Lei affinchè parli con la Ministra Madia per quello che noi riteniamo essere non un errore ma un vero e proprio ORRORE.

Ministra Lorenzin, Lei vede ogni giorno la sofferenza e la malattia e trova che sia accettabile che vi sia un “tetto massimo di assenze per malattia durante l’anno anche in caso di gravi patologie che richiedono terapie salvavita quali chemioterapia ed emodialisi”?

A prescindere che si tratti di lavoro pubblico o privato tutto questo è un’indecenza e lede la dignità umana che è uno dei capisaldi dell’art.32 della Costituzione come riconosciuto da diverse sentenze della Corte Costituzionale.

Se hai un tumore conclamato e devi sottoporti ai cicli di chemio (a giorni fissati dalla Asl o dall’ospedale, certificati), oppure hai i reni a pezzi e devi andare in dialisi pena la morte, al tuo datore di lavoro – lo Stato – non importa nulla: se superi il “tetto” delle assenze sei fuori, licenziato.

Come Lei sa meglio di me si parla di terapie SALVAVITA e parliamo di drammi vissuti sia dalla persona che da tutto il suo nucleo familiare e che ogni patologia del genere ha un decorso differente da soggetto a soggetto.

E’ così che si intende applicarsi per politiche “pro Famiglia”?

Secondo Lei ha un profilo “moderato” un’azione del genere?

Siamo rimasti esterrefatti quando abbiamo letto qualche giorno fa questa notizia ed abbiamo aspettato per chiedere un Suo intervento dato che attorno nessuno ha avuto il coraggio di muovere un solo dito o proferire parola.

Nel testo, infatti, è espressamente previsto che i giorni di malattia vadano fissati preventivamente, “anche se non coincidenti con i giorni di terapia e a condizione che si determinino effetti comportanti incapacità lavorativa”.

Chiunque abbia avuto un amico o un familiare che esce dalla chemio sa in quali condizioni si trovava; e dunque anche quanto potesse essere immaginabile un suo “pronto ritorno sul posto di lavoro”.

Ma evidentemente si pensa che si possa fare un giorno di chemio, magari anche uno di “recupero”, poi due giorni di lavoro, seguiti da un altro di chemio e così via… .

Ci affidiamo a Lei per portar a miti consigli la Ministra Madia o per intervenire nelle sedi Istituzionali opportune per cancellare tale abominio.

Si parla tanto di “giustizialismo” e a fronte di qualche furbetto che cosa si sta facendo nella PA da anni?

Si stanno mettendo norme abominevoli modello Inquisizione spagnola.

Riforme sempre punitive e in questo caso alle soglie della fantascienza.

Una norma del genere, se malauguratamente dovesse passare, è da portare all’attenzione dell’Europa per avere giustizia.

Gli orrori del decreto non si fermano qui, ma a questo punto sembrano quasi dettagli.

Su tutto domina un’ansia repressiva giustizialista.

Un ampio capitolo dell’atto di indirizzo, per esempio, è dedicato a permessi, assenze e malattia.

Stesso discorso per i “permessi brevi a recupero” (ore che vanno insomma “restituite” lavorando fuori dell’orario regolare), permessi per motivi familiari e riposi connessi alla ‘banca delle ore’ che viene indicata come “base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione di una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro“.

Ci si permette anche di fare gli “spiritosi”.

Per favore Ministra Lorenzin, mi ripeto, Lei che vede ogni giorno in faccia la “sofferenza” e sa di che cosa si parla, intervenga perché non meritiamo tutto questo per qualche mela marcia.

Si ponga fine a questa “becera crociata giustizialista” contro di noi; crociata che si è spinta sino a “giocare con la morte”.

Scriveremo anche un appello al Santo Padre affinchè possa esprimere il Suo pensiero al riguardo.

Fiduciosi della sua sensibilità La salutiamo distintamente.

 

Il Coord. Nazionale FSI-USAE
Ministeri Salute, Ambiente, Politiche Agricole
Maurizio Guarino