Al Ministro della Giustizia Andrea OrlandoSignor Ministro,
​con la presente siamo a comunicare tutto il nostro disappunto in relazione ai contenuti dell’accordo siglato con alcune organizzazioni sindacali il 14 c.m..
​L’intesa ci sembra infatti essere l’ennesimo provvedimento tampone, atto cioè a fornire una soluzione transitoria a problematiche che invece richiedono interventi radicali, di natura strutturale.
​Ci riferiamo alla generale situazione della nostra giustizia, afflitta da ataviche carenze di personale, con il loro portato di sovraccarichi di lavoro per gli operatori in servizio che non possono in ogni caso far fronte all’immane mole di arretrato.
​Non va meglio all’interno delle carceri, ove si è di nuovo accesa la spia rossa del sovraffollamento, con una presenza totale di oltre 57mila detenuti, dei quali circa 10mila in attesa di primo giudizio ed altri 10mila tra appellanti e ricorrenti, per un totale quindi di circa 20mila detenuti non condannati definitivamente che sono in attesa degli esiti della loro vicenda processuale: un numero enorme, che alimenta pesantemente il sovraffollamento carcerario e che rappresenta la ricaduta della lentezza e dei ritardi dell’azione giudiziaria sul pianeta carcere, anch’esso vicino al collasso a causa delle croniche carenze di organico e della perdurante sperequazione di inquadramento giuridico e di trattamento economico esistente tra il personale del comparto sicurezza e quello del comparto ministeri.
​Occorre da subito prevedere il riconoscimento al personale delle funzioni realmente svolte sin dall’accordo del 2010, così come è indispensabile bandire concorsi finalizzati all’assunzione di migliaia di operatori, in vista delle continue immissioni in quiescenza e, non da ultima, la scadenza del contratto dei tirocinanti della giustizia, figure divenute indispensabili che andrebbero viceversa stabilizzate.​
​In estrema sintesi, le chiediamo:
1) Un nuovo ordinamento professionale per tutto il personale giudiziario che definisca, per legge, il pieno riconoscimento delle funzioni realmente espletate da tutto il personale, e non soltanto da una parte di esso, operando altresì una riduzione delle figure professionali mediante accorpamento di quelle che hanno mansioni sovrapponibili. Ciò per dare un miglio servizio alla magistratura ed ai cittadini. Stante la peculiarità dell’attività, sganciare il ministero della Giustizia dal comparto ministeri, sostituendo il contratto di lavoro privatistico, con uno di diritto pubblico; dare retribuzioni decorose e non misere, specialmente se rapportate a quelle percepite dai magistrati.
2) L’istituzione dei ruoli tecnici del Corpo della polizia penitenziaria, nei quali far confluire tutto il personale penitenziario (compreso quello in servizio negli istituti per minori), al fine di garantire equità di trattamento fra i diversi profili che operano all’interno delle strutture penitenziarie, tutti impegnati nel perseguimento del medesimo fine istituzionale;
3) Nell’ambito della riforma di cui al punto 2., prevedere l’istituzione del Corpo della polizia di giustizia, e non della polizia del trattamento, termine questo che ridurrebbe le funzioni dello stesso ad una sola delle sue prerogative, peraltro già prevista dalla legge di riforma del Corpo di polizia penitenziaria (L. 395/1990).
​4) L’immediato scorrimento della graduatoria degli idonei ex art. 21 quater, prima dell’arrivo del personale in mobilità, stante lo stanziamento finanziario previsto dalla norma, che inoltre non stabilisce di dare priorità alla mobilità, piuttosto che allo scorrimento della graduatoria detta.Quanto prospettato rappresenta l’unica possibilità per la giustizia italiana di uscire dalla gravissima situazione in cui è impantanata da anni, non è pensabile di risolvere questi enormi problemi con l’ennesimo pannicello caldo rappresentato dall’accordo di cui si è detto, peraltro destinato a non più di un terzo del personale.
​Su quanto rappresentato aspettiamo una risposta concreta, Signor Ministro, e nell’attesa Le porgiamo i nostri più distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale Funzioni Centrali
Paola Saraceni
347.0662930