Al Ministro della Difesa Roberta Pinotti

Gentile Ministro,

con la presente vogliamo evidenziarLe il permanere di alcune gravi problematiche che riguardano il Personale Civile della Difesa, un cospicuo numero di lavoratori che da anni non riescono ad intravedere alcuna possibilità di migliorare le proprie condizioni di lavoro, né il corrispondente trattamento economico.

In merito a questo ultimo punto, come tante volte abbiamo segnalato, esiste una enorme sperequazione nei confronti di altri lavoratori: basti pensare che i dipendenti civili della Difesa hanno una differenza di retribuzione (il cosiddetto GAP economico) con i colleghi di altri Dicasteri di circa il 30% in meno, tra indennità e fondi di Amministrazione.

Se poi si considera differenza nei confronti del Personale Militare che dipende dallo stesso Ministero, si registra una differenza addirittura superiore al 40%, a parità di mansioni svolte negli Uffici.

Ancor più evidente è la sperequazione tra dipendenti civili e militari se si guarda ai benefici previdenziali riservati a questi ultimi, che possono lasciare il lavoro con ben cinque anni di anticipo e con una differenza notevole sia sulla pensione che sul TFR.

Crediamo che i tempi siano maturi per una risoluzione giuridica della questione, atta a ridurre questo GAP retributivo e previdenziale, attraverso una ridefinizione dei profili professionali del personale civile, livellati verso l’alto, all’interno di una normativa di revisione che preveda l’inglobamento del Personale Civile della Difesa all’interno del Comparto Sicurezza.

In relazione poi al problema della mobilità del personale civile, evidenziamo che in data 24 luglio c.a. abbiamo inviato una lettera al Ministro della Difesa, in questa sede, vogliamo evidenziare che il nuovo protocollo di intesa sulla mobilità, da due anni a questa parte, è andato a modificare il normale iter per produrre le domande di trasferimento e crediamo che i nuovi criteri, più restrittivi, abbiano disincentivato il personale a produrre la domanda.

Oramai, approssimandosi la fine dell’anno, chiediamo che venga revisionato il Protocollo di intesa, in modo da consentire al personale di avere maggiori possibilità di essere trasferito.

Su queste tematiche, confidiamo nella Sua sensibilità e disponibilità, ed attendiamo fiduciosi un concreto cenno di riscontro.

Cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale FSI USAE Difesa

Aniello Gaito