COMUNICATO STAMPA 

 

Legge di Bilancio 2018: una manovrasnella”, dice il Premier Gentiloni e va a “snellire” di ben Sette milioni di euro il FUA  2016 del Ministero del Lavoro

Obiettivo primario della legge di bilancio 2018 è scongiurare l’aumento dell’IVA. Nel far quadrare i conti mancano allo scongiuro 4 miliardi, che verranno recuperati anche facendo qualche taglio alle spese quasi a casaccio, tra questi la mancata certificazione del FUA 2016 del Ministero del Lavoro da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha comunicato di tagliarlo di circa 7 milioni di euro addirittura con decorrenza retroattiva sul FUA 2015, già pagato e certificato dallo stesso dicastero (circa il 40% dell’importo previsto). Sembra una vera e propria punizione per i dipendenti di un Ministero e che in questo momento è particolarmente debole perché completamente svuotato di potere mentre rimangono funzioni e responsabilità, in nome del famoso Job Act..

Del resto un’Amministrazione che dopo quasi due anni è ancora in fase di riorganizzazione e le sue Agenzie Tecniche: l’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) e l’Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) non riescono a decollare, lancia un messaggio desolante  e paralizzante dell’attività . Nel contempo il considerevole aumento degli incidenti mortali sul lavoro (422.000 infortuni di cui 682 mortali) testimoniano la precisa determinazione dei decisori di questo paese di desistere da qualsiasi obbligo e responsabilità sulle questioni che riguardano diritti e sicurezza nel mondo del lavoro. Più volte abbiamo sollecitato il Ministro Poletti sulle questioni urgenti da affrontare e burocraticamente ci ha risposto che avrebbe preso in considerazione le nostre osservazioni e suggerimenti. Ad oggi qualcosa è cambiato, ma in peggio!!!!!!!

Ovviamente tagliare le risorse ai lavoratori inevitabilmente impoverisce e demotiva un personale che da ben otto anni, non vede rinnovarsi il proprio contratto e che da tempo è penalizzato sulle progressioni professionali ed economiche.

Ancora si sta discutendo sulla buffonata del bonus degli 80 euro (accordo 30 novembre fra la Ministra Madia e Cgil-Cisl-Uil e sottoscritta successivamente dalla Confsal) per evitare che i lavoratori ne incassino 85 per restituirne 80.

Si continua a tagliare e quindi ci saranno ovviamente sempre meno soldi da spendere anche per le necessità di sopravvivenza.

E ’veramente giunta l’ora di prendere atto che siamo arrivato al punto zero, che hanno raschiato il barile fino al fondo e che bisogna opporsi a questo sistema di privilegi da una parte e di povertà dall’altra.

Una consapevolezza di massa che deve guardare al presente con l’occhio del futuro.

In considerazione di quanto sopra evidenziato, la scrivente O.S. indice, fino da ora, lo stato di agitazione, riservandosi azioni più incisive di lotta.

Il Coordinatore Nazionale Funzioni Centrali
Paola Saraceni
347.0662930