Lettera trasmessa al Ministro della Giustizia Andrea Orlando

 

Signor Ministro,

 

Le scriviamo in merito alla problematica del personale della giustizia, che costituisce a nostro avviso una priorità assoluta per il funzionamento dell’intero sistema.

Vanno innanzi tutto definite le posizioni dei circa 1115 tirocinanti in servizio da molti anni presso gli uffici del processo e degli idonei al concorso per l’assunzione di 1400 operatori giudiziari, attraverso la stabilizzazione dei primi, attesa l’enorme esperienza maturata e la funzione ormai indispensabile che gli stessi assolvono all’interno degli uffici giudiziari, e l’assunzione dei secondi, considerata la loro idoneità a svolgere le funzioni richieste, accertata a mezzo delle recenti procedure concorsuali.

Vogliamo evidenziare come per il buon funzionamento della giustizia sia indispensabile la velocizzazione dei procedimenti, considerata l’attuale mole di arretrato, velocizzazione che non può prescindere dall’impiego in via permanente del personale di cui si è detto.

Ma tutto questo non è ancora sufficiente, considerate le carenze di circa 10mila unità che l’assunzione dei tirocinanti e di tutti gli idonei coprirebbero solo in parte: al riguardo, oltre a dover prevedere in tempi brevi ulteriori concorsi, si pone come indefettibile la ridefinizione dell’ordinamento professionale di tutto il personale giudiziario, al fine di riconoscere allo stesso le funzioni realmente espletate da anni a seguito di accordi ma mai riconosciute, né a livello di inquadramento giuridico né di trattamento economico.

Al riguardo, considerato l’accordo del 26/04/2017 in fase di attuazione, che prevede la riqualificazione giuridica per tutti i profili, si evidenzia la necessità di introdurre un nuovo profilo (denominabile “direttore coordinatore” come proposto da una associazione di categoria) idoneo ad assicurare il mantenimento in capo agli attuali direttori amministrativi, figura apicale del personale impiegatizio che non può fruire di alcuna progressione giuridica, la posizione di quadro direttivo, che in realtà ricoprono da anni, introducendo la relativa indennità di direzione, nonché favorire un percorso per l’accesso alla posizione di dirigente amministrativo ai direttori amministrativi con almeno dieci anni di anzianità nel profilo.

Queste sono, a nostro avviso, le priorità da affrontare con la massima urgenza, al fine di garantire il funzionamento e l’efficienza della giustizia, atteso che ogni riforma concreta deve necessariamente partire dalla piena valorizzazione del personale, che significa adeguare gli organici alle esigenze reali e prevedere per legge i profili indispensabili, con i relativi trattamenti economici.

Vista l’attuale emergenza in cui versa la Giustizia, Le chiediamo di rimuovere tutti gli ostacoli, che, ad oggi, impediscono la risoluzione di quanto da noi evidenziato.

Cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale Funzioni Centrali
Paola Saraceni
347.0662930