L’impatto dei fattori climatici ed ambientali sulla salute è il focus del G7 sulla salute che si è svolto a Milano.

La riunione ha visto la presenza dei ministri della salute di Italia (Beatrice Lorenzin), Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Italia e Stati Uniti d’America. Parteciperanno, inoltre, il commissario Ue alla salute e i direttori di Oms, Fao, Oie, Ocse ed Efsa.

I sette ministri deputati hanno fatto squadra e hanno riconosciuto il legame ambiente-salute e tra inquinamento ambientale e l’insorgenza di patologie anche mortali.

Tutti d’accordo, o quasi. L’impatto che le condizioni ambientali hanno sulla salute delle persone è stato riconosciuto.

Tuttavia il documento è stato sottoscritto, seppur dopo una discussione molto serrata.

Il G7 Salute si conclude con un accordo siglato anche dagli Usa, cosa all’inizio non scontata. “E’ stata raggiunta una conclusione condivisa – spiega la ministra Beatrice Lorenzin –  c’è stato un grande lavoro politico ma siamo riusciti a trovare un punto di caduta comune anche con gli Stati Uniti. Hanno accettato l’impatto dei fattori climatici sulla salute delle persone”.
Nel documento conclusivo i ministri riconoscono “che accanto ai recenti miglioramenti nel coordinamento dell’assistenza sanitaria e della salute globale si presentano continue sfide, inclusi i conflitti e le crisi, le disuguaglianze sociali, un ritmo accelerato della globalizzazione ed urbanizzazione, i fattori ambientali, e un incremento dei movimenti e spostamenti di esseri umani. Noi riconosciamo la nostra discussione sull’impatto del clima e dei fattori correlati all’ambiente sulla salute”.

Viene anche sottolineato l’intenzione di riconoscere “che alcuni fattori correlati all’ambiente contribuiscono ad aumentare i rischi per la salute, come quelli associati a modifiche nei modelli delle malattie infettive, eventi climatici estremi, innalzamento del livello del mare, acidificazione degli oceani, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, perdita di biodiversità, scarsità di acqua, insicurezza alimentare e malnutrizione, contaminazione degli alimenti e aumento dei flussi migratori”.

La Lorenzin alla conclusione dell’appuntamento ha commentato: “Non ci sono divisioni di fronte alla salute. È stato un G7 estremamente importante, perché abbiamo cercato di preservare tutti gli elementi che ci uniscono e non quelli che ci dividono. C’è stata una discussione molto serrata nelle ultime ore ma siamo uniti nel dare un messaggio alle popolazioni dei nostri Paesi, così come a quelli sui quali abbiamo influenza, rispetto al fatto che la salute delle persone viene prima di tutto».

Tutti d’accordo sul fatto che anche l’inquinamento provochi i cambiamenti climatici ma non su quali siano le sue cause.

“Il 90% delle città, incluse quelle italiane, hanno uno standard dell’aria che non sono adeguati rispetto alle raccomandazioni dell’Oms. E questo ha un impatto diretto sulla salute di donne, bambini e anziani”, ha dichiarato Flavia Bustreo vice direttrice dell’organizzazione mondiale della sanità per la salute della famiglia, delle donne e dei bambini.

Nonostante la Brexit il rappresentante britannico ha sottolineato la necessità di un’azione comune, a livello internazionale. «Abbiamo a cuore la salute – ha detto Steve Brine, sottosegretario alla Salute pubblica del Regno Unito – e le patologie non conoscono confini. Quindi bisogna agire insieme». La ministra giapponese Michico Takagi ha puntato l’attenzione sull’universalità delle cure, come base dello sviluppo sostenibile, con la necessità di monitorare i progressi dei singoli Paesi e annunciando il 13 e 14 dicembre a Tokyo una conferenza sul tema. «Spero che i Paesi del G7 partecipino attivamente», ha detto. «Bisogna garantire un futuro certo e sicuro – ha aggiunto Ginette Petipas ministro della salute del Canada, che dal primo gennaio 2018 assumerà la presidenza del G7 – anche per i Paesi più poveri e lavorando insieme si è più forti».

Il Coordinamento Nazionale FSI-USAE per i Dicasteri Salute, Ambiente e Agricoltura si ritiene molto soddisfatta degli enormi passi in avanti compiuti in questa direzione grazie al Governo Italiano soprattutto per aver smussato alcune posizioni degli USA.

Sul clima e salute serve la convergenza di tutti ed un’azione comune a tutti.

Siamo fermamente convinti che vi sia una correlazione tra inquinamento, clima e salute ed il Dicastero della Salute è riuscito a far passare questo fondamentale passaggio anche nei pensieri di chi è, ed in parte rimane, più critico a questa correlazione.

Un lavoro ottimo dell’Italia unico Paese che ha portato a casa dei risultati tangibili sull’argomento.

Il Coordinatore Nazionale FSI Funzioni Centrali
Salute, Ambiente, Agricoltura
Maurizio Guarino