Proseguono le trattative all’Aran  per il rinnovo del contratto del comparto sanità con l’ennesimo incontro al tavolo tecnico tematico con le OO.SS.

L’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni del governo ha illustrato alle organizzazioni sindacali un altro pacchetto di proposte per arrivare alla chiusura del rinnovo del contratto con le modifiche delle relative norme riguardanti: il rapporto di lavoro, l’orario di lavoro, il sistema degli incarichi e i fondi contrattuali.

Le principali novità riguardano la pronta disponibilità: in caso di chiamata in giorno di riposo settimanale, l’azienda dovrebbe riconoscere un riposo compensativo pari alla durata della prestazione effettivamente resa da fruire compatibilmente con le esigenze di servizio; le assenze per malattia che in caso di gravi patologie richiedenti terapie salvavita, la malattia dovrebbe comprendere gli interventi chirurgici salvavita e i giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali delle citate terapie, comportanti incapacità lavorativa;  i permessi per diritto allo studio  (150 ore) che verrebbero concessi anche ai lavoratori con contratto a tempo determinato in proporzione alla durata temporale del contratto e  sarebbero utilizzabili anche per le ore di lezioni delle università telematiche. Gli incarichi di funzione, da conferirsi al personale inquadrato nella categoria D e sarebbero assegnati per un periodo a termine, di 3 anni o 5 anni, a seguito di una selezione con avviso pubblico, e si dovrebbero distinguere in incarico di organizzazione o in incarico professionale. Entrambi i tipi di incarico comporterebbero però assunzione di alta e maggiore responsabilità rispetto alle attribuzioni di appartenenza del rispettivo profilo e categoria. L’incarico di organizzazione sarebbe previsto di tipo “posizione organizzativa” o di “coordinamento” quest’ultimo meno complesso. L’incarico professionale sarebbe di tipo “professionista specialista”  per cui sarebbe richiesto il possesso del master specialistico di primo livello o di tipo “professionista esperto”, per cui sarebbe richiesto di aver acquisito competenze avanzate tramite percorsi formativi anche regionali. Entrambi sarebbero incarichi aggiuntivi che richiedono elevate ed innovative competenze professionali. Per non creare confusione la definizione di “esperto”  attualmente in vigore verrebbe sostituita con la definizione “senior”.

Fsi-Usae ha espresso sul tavolo negoziale la propria  disponibilità ad affrontare qualsiasi argomento contrattuale, qualsiasi novità priva di pregiudizi e con la massima apertura mentale ma di avere ben chiaro quali siano le priorità dei lavoratori che intende tutelare partendo dalla qualità della vita nei luoghi di lavoro e di essere quindi contraria a concedere deroghe in assenza dell’introduzione di regolamentazioni che facciano chiarezza su taluni argomenti su cui le aziende sino ad ora hanno nicchiato quali il tempo divisa e il tempo per  lo scambio delle consegne.   

Bonazzi, il Segretario Generale FSI-USAE dall’incontro  ha dichiarato:  

<< Alla fine i nodi arrivano al pettine e oggi, finalmente, l’Aran ha dovuto scoprire le sue carte, evidenziando tutte le contraddizioni della direttiva ricevuta e subendo un poderoso stop, quasi unanime da parte delle organizzazioni sindacali sedute al tavolo, su di un punto chiave come quello dell’orario di lavoro. Uno stop che ha certamente bruciato anche se qualche apertura alle deroghe c’è stata. Oggi in ogni caso, noi abbiamo posto con chiarezza, al Comitato di Settore, la questione delle risorse aggiuntive indicando anche quali sono le necessità economiche e le priorità del comparto su tanti temi importanti a partire dalla questione delle carriere organizzative e professionali, alla questione degli incarichi; ma anche sulla rivisitazione della classificazione, dei profili e delle indennità. Ma soprattutto abbiamo chiarito che il nostro ruolo nella contrattazione nazionale e decentrata non è quello di spettatori. Ci  aspettiamo una risposta precisa.>>  

Ufficio Stampa FSI-USAE