Oggi pomeriggio alle ore 15.00 presso l’ARAN in Roma si è aperto il tavolo negoziale per la stipula del CCNL del comparto Regioni e delle Autonomie Locali.

La nostra delegazione, presente al tavolo della riunione ha potuto prendere atto dei contenuti della direttiva del comitato di settore che riassumendo prevede per la parte normativa:

· la modifica della struttura del salario con l’accorpamento di diverse voci
· il riassorbimento delle indennità di anzianità
· la revisione delle indennità di posizione e di funzione
· la introduzione del premio di risultato legato a criteri di valutazione definiti
· la revisione e flessibilità di istituti contrattuali quali la organizzazione dei turni della reperibilità dello straordinario
· re finanziamento delle posizioni organizzative a carico del bilancio degli enti dotati di dirigenza
· nuova regolamentazione delle retribuzioni di risultato e di posizione
· semplificazione delle modalità di definizione e calcolo del fondo della produttività
· abrogazione dell’articolo 31 del CCNL 2004
· il riassorbimento delle fasce orizzontali
· definizione di testo unico contrattuale a fine lavori.

Per la parte economica le proposte ritenute all’unanimità inaccettabili sono state presentate così determinate e quantificate:

· aumento per il 2006 dello 0,39% pari ad euro 7,23 mensili
· aumento per il 2007 del 2% pari ad euro 37,08 mensili (che riassorbono i precedenti)
· aumento a regime da gennaio 2008 del 4,46% pari ad euro 82,69 mensili (riassorbe gli importi precedenti) più 7,23 euro (totale 89,92 euro) di vacanza contrattuale 2008.

“Proposte economiche inaccettabili !! Anche volendo considerare gli effetti degli accordi del 6 aprile e del 29 maggio le risorse sono assolutamente insufficienti a soddisfare le richieste dei lavoratori. Respinta quindi al comitato di settore la direttiva per l’ARAN che deve essere integralmente riscritta.” ha dichiarato il Segretario Nazionale Leotta Raimondo, presente in delegazione, che ha aggiunto: ”stiamo parlando di una richiesta proveniente dalla parte pubblica che vuole ulteriori sacrifici dai lavoratori in termini di orario di lavoro di flessibilità e di responsabilità; tali sacrifici non possono essere pagati con pochi spiccioli, se non ci sono le giuste risorse, a breve ci sarà la mobilitazione generale dei lavoratori”

Ufficio Stampa