Ancora una volta si rischia un nulla di fatto sugli Ordini Professionali per le professioni sanitarie titolari di profili.
Si rischia così di non completare una riforma che interessa più di 500.000 professionisti sanitari. Ci sarebbero infatti, seppur risicati, ancora i tempi per inviare alle Camere e alla Conferenza Stato Regioni il provvedimento già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri di mercoledì 27 febbraio scorso e concludere positivamente una annosa vicenda e soddisfare le aspettative delle professioni.

(sul provvedimento infatti si sarebbe riscontrata anche una condivisione di massima dei contenuti da parte dei vari gruppi parlamentari)

Il Segretario Generale, Adamo Bonazzi, ha dichiarato a tale proposito:
"Non sono affatto stupito della vicenda. E' dagli anni ottanta che noi combattiamo per portare fuori dalle secche le professioni sanitarie ed incontriamo veri e propri muri di sbarramento. Lobby trasversali che fanno di tutto per minare alla base i fondamenti legislativi per la crescita delle professioni sanitarie ed il riconoscimento della loro piena dignità sfruttando anche l'incongruenza e l'ignoranza di una minoranza interna alle professioni che per interessi personali rischia di mantenere nel ghetto i colleghi. La nostra posizione è chiara e trasparente: continueremo a combattere!"

Registriamo come significativo anche il comunicato del Sottosegretario di stato al Ministero della Salute che, in un comunicato stampa, oggi si chiede: 
"Quali sono i potentati che non vogliono gli Ordini per le professioni sanitarie ?"
“Chi ha deciso di far decadere per la terza volta una delega concessa al Ministro della salute dal Parlamento per ben due volte, con maggioranze quasi unanimi ? Quali sono le lobby così potenti da opporsi al volere del Parlamento, delle Amministrazioni, delle Associazioni e i Collegi Professionali, delle Organizzazioni sindacali ?"

Ufficio Stampa