Al Presidente del Senato; al Presidente della Camera; al Capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria; al capo del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità; al Direttore Generale del Personale DAP; al Direttore generale del personale DGCM

Questa O. S., a mezzo della presente, deve stigmatizzare la grandissima ingiustizia che si sta perpetrando nei confronti degli idonei del concorso bandito molti anni orsono per l’assunzione di 397 funzionari giuridico pedagogici.

Il Ministero della Giustizia sta procedendo infatti ad assunzioni, pescando all’interno delle diverse graduatorie di idonei ancora valide, anche seguendo un discutiblissimo criterio di inquadrare questi soggetti all’interno di profili del tutto differenti da quello per il quale hanno concorso.

Quello che ci sorprende e ci indigna è che, a dispetto della cronica carenza di personale dell’area trattamentale in servizio negli istituti penitenziari (già educatori, oggi funzionari giuridico-pedagogici) non si proceda all’inquadramento di questi funzionari, il cui apporto per l’esecuzione penale esterna delle carceri risulterebbe essenziale per la corretta gestione della stessa.

Quanto sopra, ancora più urgente ed indispensabile in concomitanza della prossima Riforma dell’ordinamento penitenziario che, anche se approvato da un governo ormai delegittimato, si spera, sia rivisto e corretto dalla Commissione Speciale per l’esame di atti governo.

La riforma vorrebbe incentivare l’esecuzione penale esterna, ma non prevede l’assunzione di   personale che dovrebbe controllare gli affidati.  Il rischio da evitare è che il carcere si svuoti e la società diventi sempre meno sicura per i cittadini che si trovano in balia di chi espia la pena all’esterno, senza controllo.

L’unico obiettivo sembrerebbe « non incorrere nelle sanzioni dell’Europa ».

Chiediamo pertanto che si proceda, con ogni possibile celerità, ad inquadrare all’interno dell’amministrazione penitenziaria nel profilo di competenza funzionari giuridico pedagogici e cioè gli idonei ancora collocati nella graduatoria del concorso a 397 posti.

Quanto sopra, nell’interesse primario della stessa Amministrazione che potrebbe in tal modo perseguire in modo più adeguato il fine sancito dall’articolo 27 della Costituzione, ed anche in risposta alle legittime aspettative di tanti giovani con professionalità già acclarate che a suo tempo hanno dimostrato la loro idoneità a ricoprire tale incarico.

Si ringrazia per l’attenzione, in attesa di conoscere le determinazioni delle SS. LL.