Al Presidente del Tribunale di Roma

Gentile Presidente, con la presente sottopongo alla sua attenzione il serio problema del mancato rispetto delle 36 ore settimanali dei lavoratori del Tribunale, ciò accade, come può ben immaginare, per le udienze penali: orari che si protraggono sino alle 19 o alle 20,00, anche senza detenuti, ammesso che il detenuto giustifichi tali orari; processi con detenuti che vengono fissati anche in prima fascia pomeridiana; procedimenti con istruttoria fissati oltre le 13,00 e persino alle ore 15,00; capita inoltre che la redazione delle sentenze, in udienza, è in forma contestuale, anche nelle direttissime. Le criticità sopra descritte, anche se non riguardano tutte le udienze che si celebrano ogni giorno, non sono però del tutto episodiche e quando si verificano rendono quasi impossibile per il lavoratore attendere alle normali esigenze di vita familiare.

Vede Presidente, l’attività lavorativa è solo una parte della giornata di ciascuno di noi ma se questa diventa la parte preponderante, credo ci sia qualcosa che non va e ciò dimostra che si ha poco rispetto per il personale giudiziario, per non parlare dei miseri salari e dello straordinario, degno più di un collaboratore domestico che di un collaboratore del giudice, che tra l’altro non viene pagato se non dopo anni ( a fine Giugno vengono pagate le maggiorazioni del 2016!).

Vogliamo garantire le udienze sino al pomeriggio inoltrato? Si assuma personale e si attui la turnazione, per garantire la sostituzione di chi è in udienza alla fine del proprio orario. Fino a che non si avrà  ciò, si garantisca il rispetto delle 36 ore settimanali!

Sono convinta che un suo impegno sulla tematica in oggetto risolverà la questione, in attesa di un cenno di riscontro, porgo distinti saluti.

Il Coordinatore nazionale FSI-USAE Funzioni Centrali
Paola Saraceni
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