Al Ministro della Salute Giulia Grillo

Gentile Ministro,

nel porgerLe il nostro benvenuto,  Le rivolgiamo i migliori auguri per un proficuo lavoro.

Nel presentarci, vogliamo evidenziare che siamo un Sindacato indipendente ed europeo, nel senso che crediamo fermamente nel progetto Europa, nato oltre mezzo secolo fa con l’Italia protagonista; nondimeno, sappiamo anche essere molto critici quando l’Unione palesa le sue inefficienze ed i suoi errori o quando, come troppo spesso è accaduto, contrasta gli interessi italiani a vantaggio soltanto di alcuni tra i partner.

Con l’occasione, vogliamo portare alla Sua attenzione un aspetto, a nostro avviso molto preoccupante, correlato al massiccio flusso migratorio che sta interessando da lungo tempo il nostro Paese.

Ci riferiamo all’aspetto sanitario che temiamo fortemente potrebbe trasformarsi in una ulteriore, grave emergenza.

E’ noto infatti come l’ingresso incontrollato di migliaia di uomini, donne, adolescenti e bambini, provenienti da Paesi ove gli standard sanitari sono quasi sempre di infimo livello, sia per motivi strutturali di natura socio-economica, sia per cause contingenti come la guerra, può determinare il propagarsi di malattie ormai debellate o sconosciute alle nostre latitudini.

Chiariamo subito che questa nostra preoccupazione riguarda tanto la nostra popolazione che quella dei migranti, significando che quello che chiediamo non è una generica chiusura delle frontiere per bloccare questi flussi, bensì una loro rigida regolamentazione, sia da un punto di vista numerico che da un punto di vista sanitario.

Riteniamo infatti che sia assolutamente prioritaria, anche rispetto al problema della collocazione di queste persone in termini abitativi e occupazionali, una regolamentazione da un punto di vista sanitario, nel senso di accertare per ognuno l’insussistenza di patologie gravi, in particolare quelle a carattere infettivo, ed in caso contrario di attivare immediatamente i protocolli previsti per evitare l’eventuale diffondersi di epidemie.

E’ di tutta evidenza che tale approccio richiede uno sforzo non indifferente di adeguamento delle condizioni di vita, oggi spesso insostenibili, all’intero dei centri di accoglienza, dove l’igiene personale e degli ambienti, la fornitura dei pasti, le condizioni di alloggiamento e di pernottamento devono rispondere a standard qualitativi più elevati, con il duplice scopo di garantire una permanenza dignitosa a quanti ne hanno diritto e di evitare il manifestarsi ed il propagarsi di patologie di vario tipo.

Crediamo che questa sia una richiesta minimale, e ci auspichiamo che sarà condivisa dal Ministro della Salute, a prescindere dalle scelte politiche più generali che riguarderanno la gestione dell’accoglienza, quello di garantire standard sanitari minimali si pone come la priorità assoluta, nell’ interesse primario della popolazione italiana.

Ringraziamo per la cortese attenzione, e restiamo in attesa di conoscere le determinazioni della S.V. su quanto rappresentato.

 

Il Coordinatore Nazionale Comparto Funzioni Centrali
Paola Saraceni
347.0662930