Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria

Gentile Ministro,

Le rivolgiamo il nostro benvenuto, insieme con i migliori auguri di un proficuo lavoro.

Nel presentarci, vogliamo evidenziare che siamo un Sindacato indipendente ed europeo, che crede fermamente nel progetto Europa, nato oltre mezzo secolo fa con l’Italia protagonista; nondimeno, sappiamo anche essere molto critici quando l’Unione palesa le sue inefficienze ed i suoi errori o quando, come troppo spesso è accaduto, contrasta gli interessi italiani a vantaggio soltanto di alcuni tra i partner.

Crediamo e auspichiamo fortemente che tra gli obiettivi primari del nuovo Governo ci sia una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, uno dei mali più gravi che affliggono il nostro Paese, stimata oggi in una cifra compresa fra i 250 e i 270 miliardi di euro, che corrisponde al 18% del PIL del nostro Paese, che si accompagna alla presenza di un PIL sommerso pari a 740 miliardi di euro, che comprende la florida economia criminale.

Il divario del reddito dichiarato tra le regioni del Nord e del Sud è enorme e mostra come le scelte politiche del passato abbiano pesantemente influenzato l’economia del Paese che oggi appare, sotto questo aspetto, più diviso che mai, con gli estremi (Lombardia e Provincia autonoma di Bolzano da un lato, Calabria e Sicilia dall’altro) lontanissimi tra loro.

La grande evasione fiscale si avvale come accertato dalla Guardia di Finanza, di una rete di connivenze per realizzare circuiti viziosi fatti di fatture false, emesse o utilizzate da “… veri e propri sodalizi criminali che, affidandosi in qualche caso all`esperta consulenza di studi tributari, sono in grado di minare la concorrenza tra le imprese sane del Paese”.

Stando ai dati della Guardia di finanza, sul fronte dell’evasione fiscale sono state svolte 128mila 27 tra verifiche e controlli. Risultano compiuti sequestri patrimoniali su questo fronte per circa 1,1 miliardi di euro, mentre sono state avanzate proposte per ulteriori 5,7 miliardi di euro. In tutto sono state denunciate 22mila 909 persone (378 arrestati). Per gli illeciti connessi alla fiscalità internazionale risultano 2mila 120 soggetti scoperti. Nel campo dell’economia sommersa sono stati trovati 12mila 824 soggetti del tutto sconosciuti al fisco (evasori totali), responsabili, di aver evaso, 5,8 miliardi di euro di Iva. I datori di lavoro verbalizzati sono stati 6mila 361, che hanno impiegato 30mila 819 lavoratori in “nero” o irregolari.[1]

Queste cifre danno un’idea della dimensione del fenomeno e del suo pesante influsso sull’economia del Paese che in alcuni settori ed in alcune zone dello stesso appare fortemente minata anche a causa del mancato introito per lo Stato di cifre così importanti.

Crediamo che il recupero di questa somme (o di buona parte di esse) potrebbe contribuire in maniera decisiva da un lato a ripristinare la legalità in questo settore, e dall’altro, a rimpinguare le casse dello Stato con risorse da destinare ad altre emergenze.

La nostra richiesta signor Ministro, in questa prima lettera, è quella di potenziare fortemente la lotta all’evasione fiscale, mediante l’impiego di risorse umane, tecnologiche e finanziarie da destinare massicciamente a questo scopo, nell’intento di ridurre in maniera significativa questa piaga che da troppo tempo affligge il nostro Paese, operando nella repressione ma anche con un’azione preventiva tesa alla sensibilizzazione soprattutto delle giovani generazioni.

La ringraziamo per l’attenzione, in attesa di conoscere le Sue determinazioni su quanto rappresentato.

Cordiali saluti.

[1] Fonte: Il Sole 24 ore del 20 giugno 2018.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347/0662930