Il Ministro Brunetta procede e, come anniunciato, da una parte emana la direttiva per il contratto  nazionale di lavoro dei Ministeri, e dall’atra procede con emendamenti ai disegni di legge intervenendo sulle norme del precariato oltre che sulle assenze. Gli obiettivi sembrano chiari. Una riduzione generalizzata delle materie  regolamentate contrattualemnte ed un forte potere decisionale del governo sulle materie del lavoro. Ma mancano i contrappesi. così i lavoratori rischiano di dover subire le angherie di tutti senza avere  alcun strumento di difesa economice e giuridica.
Ecco l’impianto economico previsto nel documento inviato all’Agenzia ARAN:  

Nell’ambito delle risorse messe a disposizione per i rinnovi contrattuali del biennio 2008-2009 del personale statale dall’articolo 63, comma 10, della D.L. n. 112 del 2008, convertito nella legge n. 133 del 2008, e tenuto conto della ripartizione delle medesime tra personale contrattualizzato e non contrattualizzato prevista dal disegno di legge finanziaria per l’anno 2009, la quota relativa al personale del comparto Ministeri assicurerà incrementi complessivi per ciascuno degli anni del biennio nelle seguenti misure:
– 0,4% per l’anno 2008, corrispondente alle risorse stanziate per l’indennità di vacanza contrattuale dalla legge finanziaria per l’anno 2008;
– 3,2% a decorrere dall’anno 2009, corrispondente alla somma dei tassi di inflazione programmata del biennio. Tale incremento assorbe quello previsto per l’indennità di vacanza contrattuale 2008-2009.
– I trattamenti economici accessori – da corrispondere in ogni caso in relazione alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa secondo quanto evidenziato al paragrafo successivo – a decorrere dall’anno 2009 sono finanziati utilizzando anche le risorse di cui all’articolo 63, comma 10, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

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