CON LO SCIOPERO NON SI SCHERZA. E’ UN PRINCIPIO COSTITUZIONALE E FONDAMENTALE DI LIBERTA’

  Apprendiamo da una dichiarazione alle agenzie di stampa ( che riportiamo qui sotto integralmente) che il Ministro Sacconi ha intenzione di cambiare le regole per lo sciopero nel pubblico impiego. Rammentiamo al Ministro che lo sciopero è un diritto costituzionale che è già stato fortemente limitato con le regolamentazioni attualmente in vigore.
  Pensare di limitarlo ancora di più significa privarlo di ogni significato e privare di un diritto costituzionale i dipendenti delle pubbliche amministrazioni. Si dica subito che essi sono “cittadini di serie B” e non hanno gli stessi diritti degli altri.

E’ assai singolare comunque che chi dice di agire in nome delle libertà tenti di limitare quella degli altri. Non conosciamo il contenuto del provvedimento annunciato ma siamo contrari a decreti o leggi che contengano ulteriori vessazioni per i pubblici dipendenti.
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SCIOPERI: SACCONI, PRESTO DDL DELEGA RIFORMA PUBBLICI SERVIZI
(AGI) – Roma, 14 ott. – “Anche in relazione a questa stagione di scioperi – ha detto il ministro Sacconi – voglio fare questo annuncio: gia’ nei prossimi giorni vareremo un disegno di legge delega, da sottoporre all’esame del Parlamento, per riformare l’attuale regolazione del diritto di sciopero dei servizi di pubblica utilita’ con lo scopo di prevenire il conflitto attraverso forme di conciliazione e arbitrato”.
Il titolare del dicastero del Welfare ha spiegato che si vuole evitare l’annuncio di scioperi che determinano un danno ai servizi di pubblica utilita’ e che poi vengono interrotti all’ultimo momento “magari da soggetti poco rappresentativi”. Quindi l’obiettivo e’ quello di “rendere obbligatorio un referendum consultivo preventivo – ha spiegato – e di rendere obbligatoria l’adesione individuale allo sciopero dei singoli lavoratori, in modo che gli utenti siano informati circa il livello di adesione alla protesta”. “Poi si vuole disciplinare la revoca allo sciopero stesso – ha aggiunto Sacconi – perche’ strumentalmente troppo spesso si annuncia uno sciopero e poi lo si revoca all’ultimo minuto-secondo, in modo che il danno e’ stato fatto senza pagare il pegno della perdita del salario”. In questo caso il ministro ha spiegato che la revoca deve essere adeguatamente anticipata per poter evitare la trattenuta, tranne nel caso che si faccia anche all’ultimo momento un accordo, ma un accordo che risolva in via definitiva il problema, non una semplice e solo timida intenzione di migliore dialogo”. (AGI)