Al Presidente dell’INPS Dr. Tito Boeri

Signor Presidente,

Le scriviamo in merito al perdurare della situazione di grande difficoltà in cui si trova l’Ente da Lei diretto, con conseguenti gravissimi disagi per migliaia di lavoratori.

Il tema della riforma delle pensioni sta alimentando da mesi il dibattito politico, a testimonianza della centralità dell’argomento che influisce sulla vita della stragrande maggioranza delle famiglie italiane.

Crediamo che l’INPS soffra di un male strutturale che è quello di gestire non soltanto la previdenza ma anche l’assistenza, sopportando in tal modo dei costi divenuti oramai insostenibili.

Questa anomalia va sanata da parte della politica, scorporando dall’INPS il carico delle spese assistenziali che dovranno invece incidere sulla fiscalità generale.

Si annullerebbe così l’enorme disavanzo dell’ente previdenziale e sarebbe possibile riconoscere trattamenti pensionistici più adeguati ad un Paese civile, sia con riferimento ai livelli economici, sia ai tempi di maturazione del diritto: gli uni e gli altri, attualmente, sono diventati inaccettabili, con retribuzioni miserrime che arrivano in età avanzatissima, tanto che molti lavoratori neanche arrivano a godere i meritati frutti di una vita di lavoro.

Livelli più elevati degli assegni pensionistici significherebbero, oltre che una vecchiaia più dignitosa per i destinatari, anche un impulso all’economia, laddove oggi il problema di milioni di pensionati si è ridotto alla mera sopravvivenza, una vergogna!

Parimenti, consentire l’uscita dal mondo lavorativo ad un’età non troppo avanzata (60 – 62 anni) consentirebbe da subito di creare, soprattutto nella pubblica amministrazione, decine di migliaia di posti di lavoro da riservare ai tantissimi giovani, preparati e motivati, che oggi popolano la folta schiera dei disoccupati, spesso in possesso di elevati titoli di studio.

Su questi temi ci sembra che il dibattito attuale sia troppo esacerbato, che non si tengano nel dovuto conto le sacrosante esigenze di chi è, dopo una vita di lavoro, aspira ad una vecchiaia serena, certo non da pensionato d’oro, ma neanche da chi deve spaccare il centesimo ogni giorno e decidere se può comprare la carne o fare un regalo al nipotino.

Da ultimo, ma non meno importante, vogliamo evidenziare la gravissima situazione determinatasi dopo il passaggio della gestione INPDAP all’INPS: migliaia di posizioni assicurative sono sparite, altre risultano fortemente falsate ed errate nei conteggi, il tutto sta creando allarmismi e fortissime preoccupazioni tra migliaia di lavoratori.

Non è pensabile che la migrazione di un sistema all’interno dell’altro, soluzione pensata in chiave di ottimizzazione del servizio, stia creando questo scompiglio.

Se per risolvere tutto ciò fosse necessario un incremento degli organici INPS, La preghiamo di attivarsi in tal senso con il Ministro della Funzione pubblica Bongiorno: una cosa è certa, queste disfunzioni vanno sanate al più presto, è quello che Le chiediamo con fermezza, confidando nel Suo senso di responsabilità.

La ringraziamo dell’attenzione, e restiamo in attesa di conoscere le determinazioni che saranno assunte nel merito.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347.0662930