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Coordinamento Donne FSI-USAE – Articolo e videomessaggio del Coordinatore Nazionale Funzioni Centrali Paola Saraceni

Lo scorso 29 novembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri  il disegno di legge denominato “Codice Rosso Antiviolenza” finalizzato a contrastare il dilagante gravissimo fenomeno della violenza sulle donne e del femminicidio.

Il provvedimento prevede una corsia preferenziale per le denunce e tempi più rapidi per l’adozione di provvedimenti protettivi a tutela delle vittime di violenza sulle donne attraverso alcune modifiche al codice di procedura penale le vittime.

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Il provvedimento, che porta la firma dei Ministri Bonafede e Bongiorno, mira a tutelare con più efficacia le vittime di maltrattamenti , violenza sessuale, atti persecutori e lesioni commessi in ambiti familiari o di convivenza: viene inoltre garantito il diritto delle vittime ad essere ascoltate entro tre giorni dalla denuncia.

Molto importante è anche la previsione di interventi cautelari protettivi o di non avvicinamento da attuare in tempi rapidi, considerato come troppo spesso la lentezza nell’adottare simili misure è costata la vita a molte donne.

Infine, sono stati previsti percorsi formativi obbligatori mirati per il personale delle forze dell’ordine, al fine di dotare questi operatori delle conoscenze necessarie per fronteggiare il grave fenomeno.

Si tratta sicuramente di un provvedimento importante, che risponde ad una vera e propria emergenza, al quale dovrà seguire una sua puntuale applicazione, senza dimenticare il parallelo processo di crescita culturale da adottare nell’ambito delle agenzie educative attraverso percorsi indirizzati ai giovani e giovanissimi delle scuole: perché è da lì che deve partire il cambiamento profondo nella nostra società in tema di rispetto della figura femminile.

 

Formazione specifica per le forze dell’ordine

Tra le altre novità presenti nel Codice rosso antiviolenza, viene resa obbligatoria la formazione specifica per gli operatori di polizia, dell’arma dei carabinieri e del corpo di polizia penitenziaria affinché acquisiscano le cognizioni necessarie a trattare i casi di violenza domestica e di genere.

I numeri della violenza di genere

Secondo l’Istat, che per la prima volta ha svolto l’indagine sui servizi offerti dai Centri antiviolenza in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità, le regioni e il Consiglio nazionale delle ricerche, in Italia le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2017 sono state 49.152, vale a dire 135 al giorno. Numeri spaventosi. E, molto probabilmente, sono dati sottostimati perché c’è molto “sommerso”: non tutte le donne che subiscono soprusi, infatti, hanno la forza di denunciare.

Coordinamento Donne FSI-USAE

 

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