Al Ministro dell’Interno Matteo Salvini; Al Ministro della Giustizia                             Alfonso Bonafede

Signori Ministri,

 

sembra essere senza fine l’orrore che emerge dalla lettura dei quotidiani o dall’ascolto dei notiziari alla televisione: soltanto oggi, balzano agli occhi due fatti di cronaca emblematici di un declino della nostra società e della nostra civiltà che ci sembra ormai irreversibile.

Gli episodi raccontano, da posti diversi del nostro amato Paese, di una uguale brutalità, cattiveria, insensibilità, messa in atto nei confronti dei più deboli, i bambini in un caso e gli anziani nell’altro.

Parliamo di quanto verificatosi presso l’asilo nido “Papero Giallo” di Roma, zona Torrino, e nella casa di riposo “La Collina” di Mondaino, in provincia di Rimini: citiamo le due strutture intanto perché così riportano fonti informative qualificate[1], ma anche perché siamo stufi di quella sorta di ipocrita difesa della privacy (in italiano si dice riservatezza) che, quando non si tratta di circostanze protette dalla relativa normativa, sa tanto di perbenismo radical-chic e di politicamente corretto, che non di rado si tramuta in una sorta di protezione, anche involontaria, degli autori di nefandezze di ogni genere.

A Roma, cinque insegnati comunali tra i 50 e i 65 anni, sono state licenziate dal Campidoglio senza preavviso, per aver compiuto delle violenze sui piccoli alunni, bambini di età compresa tra i 19 e i 32 mesi, che sarebbero stati insultati, picchiati, costretti a stare con la pancia scoperta per farli ammalare, trascinati per i capelli e chiusi al buio di una stanza per ore.

La decisione, più che mai opportuna, del Comune di licenziare le insegnanti prima della conclusione della vicenda giudiziaria, si è basata sull’evidenza delle prove acquisite dagli inquirenti mediante l’installazione di telecamere all’interno della struttura.

Nel riminese invece, un blitz di circa quaranta carabinieri nel NAS presso la casa di riposo “La Collina” di Mondaino, ha rinvenuto numerosi anziani abbandonati sul pavimento per ore, altri maltrattati in ogni modo, nutriti con razioni di cibo insufficienti, vittime di umiliazioni continue: la titolare della struttura, la 57enne Maria Luisa Bulli (nomen onem?) è stata arrestata e, incredibilmente, risulta avere avuto dei precedenti analoghi nel 2001, mentre altri cinque impiegati sono stati sottoposti a misure cautelari non detentive.

Nella casa di riposo, ove prestavano servizio solo due infermiere, gli ospiti venivano spesso abbandonati tra i loro stessi escrementi, presi a calci, sedati con tranquillanti mai prescritti, mentre viceversa i farmaci necessari non sempre venivano somministrati: anche in questo caso, le intercettazioni ambientali hanno inchiodato i responsabili.

Questi episodi che evidenziano quanta malvagità può albergare nell’animo umano, destano ancor più orrore perché vedono protagonisti degli operatori che dovrebbero esercitare, oltre che una professione, una vera e propria missione, educativa i primi, di cura e supporto i secondi.

Quello che chiediamo ai Signori Ministri, ognuno per la parte di propria competenza, è di intensificare l’azione di prevenzione e di contrasto di questi fenomeni, elevando il numero dei controlli, potenziando i sistemi e gli ausili tecnologici finalizzati all’accertamento di questi odiosi reati; parimenti, in sede giudiziale, chiediamo che l’azione repressiva e punitiva debba essere massima, senza sconti o scorciatoie, perché la natura retributiva della pena deve necessariamente tenere conto del danno procurato a dei bambini – che facilmente porteranno nella loro anima per il resto della loro vita i segni delle violenze subite – e ad anziani soli e abbandonati che moriranno con negli occhi l’orrore senza fine delle torture e dei maltrattamenti subiti.

In tutti e due i casi, gli autori di questi reati si sono approfittati dei più deboli, di chi non può ancora o non può più difendersi, denotando una malvagità ed una vigliaccheria senza limite, che lo Stato non può e non deve perdonare, ma solo punire con il massimo della severità che le nostre leggi gli consentono.

Grazie per l’attenzione.

Il Coordinatore Nazionale F.C.
Paola saraceni
347.0662930

[1]Il Messaggero” di Roma, edizione del 14 dicembre 2018 per l’asilo nido “Papero Giallo”;

“Fanpage.it News”, edizione del 14 dicembre 2018 per la casa di riposo “La Collina”.