Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa;

Al Ministro della Salute Giulia Grillo;

Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio

Gentili Ministri,

scriviamo sulla scia di una crescente preoccupazione che da tempo ci occupa in merito alle delicate questioni di competenza dei dicasteri da Loro diretti.

Gli allarmi provenienti da autorevolissime fonti internazionali (ONU in primis) ci avvertono che stiamo vicini al punto di non ritorno in relazione al degrado ambientale, complice anche il surriscaldamento dell’intero globo terracqueo causato dalla selvaggia industrializzazione di Paesi come la Cina e l’India (che da soli assommano oltre un terzo della popolazione mondiale) ma anche di Paesi come gli Stati Uniti d’America le cui recenti scelte in termini di politica ambientale potranno avere un impatto fortemente negativo sul precario equilibrio mondiale.

E se è vero che il problema è globale, la soluzione è demandata a tutti i Paesi, nessuno escluso, e anche l’Italia deve fare la sua parte.

La tutela della salute dei cittadini passa inevitabilmente per una politica attenta al rispetto dell’ambiente, come la tragedia della terra dei fuochi – solo per citarne una – sta a dimostrare: lì, l’azione pluriennale di criminali senza scrupoli, grazie anche alla connivenza del mondo politico ed imprenditoriale locale, ha devastato immense aree, contaminandone l’aria, l’acqua, le risorse alimentari, ed ha causato l’insorgere di gravissime patologie tra la popolazione residente, con elevatissimi picchi di mortalità, anche tra i più piccoli, compromettendo il futuro delle prossime generazioni.

Lo smaltimento dei rifiuti, da quelli industriali altamente tossici a quelli urbani e domestici, presenta ancora delle enormi difformità da zona a zona del Paese, evidente sintomo della mancanza di un acquis condiviso a livello scientifico e di una conseguente politica definita ed orientata, anche a causa probabilmente dei fortissimi interessi che gravitano intorno a tale attività, come le sempre più importanti operazioni di contrasto da parte delle forze dell’ordine alle cc. dd. “ecomafie” stanno a dimostrare.

Ma anche nel loro piccolo e nel quotidiano i cittadini possono fare molto, adottando comportamenti più rispettosi dell’ambiente che li circonda: è ormai arcinoto – ad esempio – come non solo il corretto smaltimento ma finanche il semplice utilizzo della plastica contribuisca in modo determinante ad inquinare l’ambiente e a mettere a rischio la salute pubblica, come accade per colpa dei tantissimi roghi tossici che sviluppano la terribile diossina, avvelenando interi quartieri nelle periferie delle nostre città.

Crediamo fortemente che per invertire la rotta e tentare il recupero del nostro territorio, del mare, dei fiumi e dei laghi prima che siano compromessi per sempre, occorre inaugurare una politica ferma e risoluta, atta da un lato a sensibilizzare i cittadini tutti ad assumere comportamenti migliori, e dall’altro a mettere in atto una concreta azione di vigilanza e prevenzione volta a tutelare il nostro patrimonio naturale.

E’ necessario procedere ad una completa riqualificazione del territorio, anche combattendo l’abusivismo edilizio che ha causato tanti luttuosi disastri, e non certo per colpa di una natura cattiva quanto dell’incuria e dell’insipienza dell’uomo.

Questo grande sforzo necessita di ingenti risorse, finanziarie sicuramente ma anche e soprattutto umane: per questo siamo ad evidenziare la necessità di incrementare in modo significativo gli organici del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso il bando di concorsi finalizzati all’assunzione di centinaia di giovani preparati e motivati da inserire a tutti i livelli all’interno dei diversi dipartimenti.

Confidiamo nella Vostra sensibilità nel recepire questa nostra richiesta, e con l’occasione porgiamo i migliori saluti.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
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