Carissime Tutte,
come ogni anno la ricorrenza dell’8 marzo ci stimola qualche riflessione un po’ più profonda, al di là delle tante dichiarazioni spesso retoriche e di circostanza che spesso accompagnano la celebrazione della “Festa della Donna”, salvo poi rientrare dal giorno successivo nel più assordante dei silenzi sul ruolo
della Donna nel Terzo millennio, nel mondo e soprattutto in Italia, dove a volte sembra che le conquiste di un tempo siano state congelate e addirittura che la Storia sia andata indietro invece che in avanti.
La condizione della Donna nei posti di lavoro, in famiglia, nella coppia, nella società più in
generale appare oggi più che problematica, a volte critica e non di rado allarmante.
L’impressionante numero dei femminicidi oltre ad insanguinare le pagine della cronaca italiana, sta a dimostrare l’arretratezza della cultura del Paese in merito al rispetto della figura femminile, giacché non sempre si possono spiegare tante tragedie con la presenza di patologie mentali di varia natura.
Un tema che ci sta particolarmente a cuore è ovviamente quello della donna lavoratrice, spessissimo anche madre, due ruoli questi che nonostante l’esistenza di specifiche norme non sempre appaiono conciliabili tra loro.
Gli orari di lavoro, tra i più onerosi d’Europa, sommati a quelli di viaggio tra casa e luogo di
lavoro che specie nelle città metropolitane finiscono con l’assorbire l’intera giornata, tengono i figli sempre più a lungo lontani dalle loro madri, facendo sì che la frequentazione, la vita in comune si limiti
alla sera tardi ed ai sempre più congestionati fine settimana.
Tutto ciò è assolutamente insufficiente per sedimentare un valido rapporto educativo ed affettivo che viene sempre più surrogato dalla televisione, dai videogiochi, dai social network, espressione di una drammatica solitudine dei nostri giovani e giovanissimi.
Crediamo che il riconoscimento del tempo di viaggio come tempo di lavoro possa
contribuire a ridurre i danni causati da quanto descritto, consentendo a madri e figli di passare più tempo insieme.
Seguire i propri figli nello studio, ascoltarne i racconti, i problemi, le piccole ma per loro
enormi preoccupazioni di fronte alle prime difficoltà della vita, sono momenti essenziali per la crescita dei bambini e degli adolescenti, solo così potremo conoscerli a fondo e diventare per loro un valido riferimento anche nel prosieguo della vita.
I recenti gravissimi episodi che hanno visto coinvolte alcune giovanissime ragazze,
complice la loro ingenuità ma anche la loro impreparazione ai pericoli della vita, l’incapacità di distinguere tra amici e pericolose conoscenze, trovano al loro genesi in questa latitanza genitoriale, talvolta colpevole, altre volte inconsapevole, ma pur sempre devastante per l giovanissime vite dei
nostri figli.
Allora lavoriamo tutti nel senso indicato, riappropriandoci del ruolo di madri ma senza
dismettere quello, pure importantissimo, di lavoratrici quali pilastri di questa nostra società
Buon 8 marzo a Tutte Noi!

Coordinamento Donne FSI USAE