Lo scorso 11 dicembre si è tenuto a Roma il convegno organizzato da questo Coordinamento Area Quadri, dal titolo “Il middle management nel pubblico impiego privatizzato: raffronto con la normativa dell’UE e iniziative per una vera tutela della categoria”.  Il convegno ha visto la partecipazione di esperti in materia ed era finalizzato a fare il punto sulle prospettive attuali per rilanciare il ruolo dei “quadri” nel pubblico impiego contrattualizzato: una categoria professionale indispensabile nelle organizzazioni di medie e grandi dimensioni, in quanto figura di raccordo fra i vertici e la base, incaricata di tradurre in termini operativi le direttive della dirigenza.

Purtroppo, come è emerso dalle relazioni dei nostri ospiti, la storia del riconoscimento del ruolo direttivo nel pubblico impiego è una costellazione di speranze deluse: dopo l’ingresso nella pubblica amministrazione a seguito di concorsi molto difficili, finalizzati all’accesso ad una “carriera direttiva”, i funzionari pubblici hanno visto cancellato il proprio ruolo dalla cd. “contrattualizzazione”, senza che venissero costruiti ruoli alternativi equivalenti a quelli dei colleghi nel settore privato. Costretti in un contratto a cui sono estranei da sempre e parificati a coloro del cui lavoro rispondono, i funzionari direttivi hanno continuato a svolgere il proprio ruolo di grande responsabilità senza alcun riconoscimento formale né economico e con la conseguenza ancora più grave di trovarsi privati di una effettiva tutela sindacale a causa del loro numero esiguo rispetto al totale degli appartenenti alla categoria impiegatizia in cui si trovano inseriti.

La Vicedirigenza è stata una chimera attesa e inseguita per anni, fino a quando il Governo Monti non l’ha cancellata per destinare altrove i soldi stanziati per l’attuazione dell’area.

Il resto è storia di oggi: dopo anni di sfiduciata inerzia, abbiamo deciso di rialzare la testa e tornare a combattere per un riconoscimento che ci spetta di diritto per titoli, per capacità e per l’esperienza che abbiamo maturato in anni di ruoli direttivi a costo zero.

Grazie a Paola Saraceni ed a questo sindacato, che ci hanno permesso di organizzare eventi come questo nella più assoluta autonomia, abbiamo finalmente spazi importanti dove far sentire la nostra voce, per parlare alla politica, al Governo e all’Unione Europea: la stessa UE che già una volta ha censurato questa lacuna normativa, fonte non solo di gravi inefficienze organizzative ma soprattutto di inaccettabili disparità di trattamento rispetto ai colleghi del settore privato e del settore pubblico non privatizzato!  

Il Convegno è stato davvero MOLTO INTERESSANTE, denso di proposte e nuove speranze. Il Ministro della Funzione Pubblica, On. Fabiana DADONE, invitata a partecipare, ha inviato un messaggio di ringraziamento scusandosi per l’assenza. Altro importante messaggio è arrivato dall’On. Massimo CASTALDO, Vicepresidente del Parlamento Europeo, che si è scusato per l’assenza dovuta a pregressi impegni all’estero ma ha assicurato la propria disponibilità ad incontri futuri. Di grande rilevanza la relazione del Prof. Franco CARINCI, Ordinario di diritto del lavoro all’Università di Bologna che ha riassunto la storia della privatizzazione nel pubblico impiego, con particolare riferimento alle modifiche intervenute sull’art. 40 c. 2 D. Lgs. 165/2001, alle posizioni organizzative ed alla vicedirigenza ed ha formulato importanti proposte per sbloccare il cammino verso l’istituzione dell’area. Il collega Dr. Stefano PALUMBO, direttore amministrativo del Ministero della Giustizia presso la Corte di Cassazione e docente presso l’Università G. Marconi di Roma, ha illustrato,

tramite il racconto della propria frustrante esperienza, gli effetti del mancato riconoscimento del middle management nel sistema giudiziario, che versa da anni al collasso, nell’impotenza di chi, fra noi, cerca di proporre, inascoltato, soluzioni organizzative che risolverebbero parte dei problemi più urgenti.

Il nostro Segretario Generale, Adamo BONAZZI, ha spiegato con grande enfasi le strade percorribili in ambito sindacale, tenendo conto delle fortissime resistenze dei sindacati confederali che hanno ostacolato con successo l’attuazione della Vicedirigenza: è evidente che il percorso dovrà contemplare due percorsi paralleli, uno legislativo e l’altro sindacale, da promuovere su più fronti e su diversi attori che sostengano le nostre richieste.

Di grande rilievo l’intervento dell’Avv. Maurizio DANZA, Professore di Diritto del Lavoro alla Università Mercatorum di Roma, che nel fare riferimento alle più recenti pronunce della giurisprudenza , e ad alcuni ricorsi attualmente pendenti presso la Corte Europea dei diritti dell’uomo  che comprovano l’assoluta attualità del tema, ha illustrato alcune iniziative possibili per la tutela della categoria che non possono prescindere dalla collocazione del “middle management” nel contesto del sistema delle professioni previsto dalla Direttiva Europea n.36/2005,  interessando dunque non solo un ambito nazionale, ma anche comunitario.

Dal dibattito fra i relatori sopra indicati e il pubblico presente in sala, è emersa la necessità di individuare i REQUISITI PROFESSIONALI della categoria QUADRI, in base ai quali impostare le iniziative interne ed EUROPEE. Oggi il profilo degli Ex Funzionari della Carriera Direttiva è stato infatti profondamente annacquato e livellato verso il basso, tanto da renderci intercambiabili con i profili a noi sottoposti e spesso da loro indistinguibili (esito di un percorso voluto e sponsorizzato dai sindacati maggiormente rappresentativi).

Dobbiamo quindi individuare i requisiti che contraddistinguono la nostra categoria e la rendono unica e insostituibile nell’organizzazione degli Uffici a cui siamo preposti, anche con uno sguardo ai nostri omologhi dell’Unione Europea: la disparità di trattamento emergerà in tutta la sua evidenza in tale confronto, nella cui ricerca dobbiamo ritenerci tutti impegnati!

Sulla base di questi requisiti, che dovremo individuare insieme, potremo promuovere una procedura europea volta a stimolare una RACCOMANDAZIONE simile a quella che ha determinato il riconoscimento delle PROFESSIONI SANITARIE e dei RICERCATORI, obiettivo che l’avv. Danza ha recentemente conseguito con successo.

Altre strade concomitanti, di natura interna, si potranno aprire all’esito di questa fase, per la quale riteniamo indispensabile avere esperti che ci guidino nell’analisi, nella raccolta dei dati e nella predisposizione dei testi. I relatori presenti si sono dichiarati tutti disponibili a questo impegno.

Ci siamo quindi dati appuntamento a FINE GENNAIO 2020, con la squadra composta dall’avv. Danza, dal prof. Carinci (consulente ARAN, che si è messo a nostra disposizione con grande entusiasmo), dal Coordinamento Area quadri FSI-USAE e da tutti i colleghi direttivi, iscritti e non iscritti: l’elemento più prezioso di questo percorso.

Nulla infatti sarà possibile senza il contributo degli interessati, che devono tornare a credere in questa battaglia, impegnandosi in prima persona senza delegare sempre a terzi la soluzione di questo problema! Il tema è ancora molto attuale, ma serve che ci crediate voi, prima di tutti gli altri e che ci muoviamo tutti insieme, per diventare finalmente VISIBILI e numericamente INTERESSANTI. Se politici e dirigenti ci vedono sparpagliati e divisi, per quale motivo dovrebbero aiutarci?

Vi invitiamo a cercare sul sito FSI- USAE i video e gli interventi dei relatori, che pubblicheremo nei prossimi giorni.

Aspettiamo i vostri commenti e contributi in proposito, sperando che l’anno nuovo sia finalmente quello della RISCOSSA.

Auguri di Buone Feste e Buon 2020 a tutti!

Mia Gandini e Renato La Manna Coordinatori Area Quadri Direttivi

Video sul convegno 11 dicembre 2019