Ci giungono dalla periferia numerose segnalazioni sulla gestione dell’attuale emergenza sanitaria che coinvolge il personale in servizio negli istituti penitenziari. In particolare, ci risulta che in alcune realtà è stato deciso di effettuare il tampone al personale di polizia penitenziaria,

attesa la positività al virus riscontrata in alcuni di loro, mentre al contrario non sarebbe stata prevista analoga procedura in favore del personale del comparto funzioni centrali.

La motivazione di questa assurda sperequazione sarebbe stata che questo personale non avrebbe contatti con la popolazione detenuta.

Tale affermazione conferma ancora una volta la distorsione cognitiva della realtà penitenziaria, che si fonda da anni sulla discriminazione di una parte del personale, già ampiamente presente a livello giuridico e retributivo, e che ora si estende persino al diritto fondamentale della tutela della salute, violando i principi base nel nostro ordinamento costituzionale.

A riprova di quanto andiamo affermando, una semplice considerazione: il personale del comparto funzioni centrali è a diretto contatto, negli uffici e negli spazi comuni come la mensa, con il personale di polizia, e dunque non si capiscono i motivi di tale insulsa disposizione, visto che il virus non seleziona le sue vittime potenziali sulla base del loro inquadramento contrattuale!

Peraltro, aggiungiamo che tra il personale del comparto funzioni centrali ci sono i funzionari giuridico pedagogici, per i quali il contatto con la popolazione detenuta costituisce un presupposto fondamentale della loro routine quotidiana.

Il covid-19 sta evidenziando tutte le storture e le degenerazioni che anni di scelte scellerate hanno determinato nel pianeta carcere, dallo smantellamento della sanità penitenziaria alle crescenti sperequazioni di trattamento tra il personale dei diversi comparti e profili.

Alla luce di tutto ciò, chiediamo che tutto il personale che entra negli istituti penitenziari sia destinatario delle medesime misure sanitarie atte a prevenire il rischio da contagio, senza distinzione alcuna di comparto, livello, profilo professionale, ivi compresa la procedura del prelievo a mezzo di tampone faringeo.

Si confida nell’immediato recepimento di quanto segnalato, e si porgono i più distinti saluti.

IL Coordinatore Nazionale                                                             Il Coordinatore Nazionale

Corpo Polizia Penitenziaria                                                                 Paola Saraceni

Salvatore Sardisco                                                                                  Cell. 347.0662930

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