Da un’emergenza epocale, la consapevolezza di una nuova cultura di vita, e di lavoro.(Nota indirizzata a Tutti i Ministri)

Come è già successo tante volte nel passato, i momenti più difficili possono essere una grande occasione di crescita.

Con riferimento all’attuale pandemia, che sta affliggendo ormai l’intero pianeta, vogliamo condividere alcune riflessioni, nella speranza che possano rivelarsi come utili suggerimenti per l’azione di governo.

L’attuale fase di chiusura, pressoché totale dell’intero Paese, può e deve costituire l’inizio di una nuova era, dove concetti già presenti, ma poco o per nulla implementati, dovranno giocoforza diventare la nostra nuova quotidianità.

Ci riferiamo in primis a quella grande trasformazione che prende il nome di sburocratizzazione (o semplificazione), che si rende assolutamente necessaria nel momento in cui il Paese per ripartire dovrà affrontare una ripida e lunga salita.

Anche nella presente tragedia, abbiamo potuto constatare come i mille laccioli della burocrazia siano un freno per l’azione della politica, e causano ritardi e disfunzioni che a volte hanno un prezzo elevatissimo, come la vicenda della fornitura dei dispositivi di protezione individuale al personale sanitario sta tragicamente a dimostrare.

Questo processo di snellimento e di semplificazione dovrà investire l’intera azione della pubblica amministrazione, dovrà trasformarla dal profondo, al fine si aumentarne l’efficienza e l’efficacia.

L’emergenza sanitaria in atto sta dimostrando come la modalità di lavoro agile sia perfettamente compatibile con le esigenze di una buona parte dei pubblici uffici, dove non è previsto il contatto con l’utenza e il disbrigo delle pratiche può essere effettuato da remoto; in tale contesto, si pone come essenziale un’altra rivoluzione, solo in parte avviata, con enormi differenze tra amministrazioni e territori diversi, quella della digitalizzazione dell’intera pubblica amministrazione.

Comprendiamo benissimo che si tratta di una trasformazione profonda, in un certo senso di una vera e propria rivoluzione (peraltro già in atto, grazie alla evoluzione tecnologica e al bisogno di fornire servizi sempre più rapidi ed efficienti), ma che l’attuale pandemia ha reso ormai improcrastinabile.

Contestualmente, si dovranno adottare altre misure, ma non in un’ottica emergenziale, bensì a regime: ci riferiamo alla sanificazione costante, regolare e continua, di tutti gli uffici e gli spazi pubblici, dei mezzi di trasporto, delle strade, delle scuole.

Non si tratta di fare le pulizie di Pasqua che quest’anno, complice l’isolamento sociale, abbiamo fatto tutti probabilmente come non mai: ci riferiamo ad una nuova cultura dell’igiene e della tutela della salute pubblica, di cui lo Stato deve farsi carico con priorità assoluta, oltretutto facilitata proprio dal lavoro agile che prevede meno presenze nei posti di lavoro.

Confidiamo che queste nostre brevi riflessioni possano fornire ai Signori Ministri, ognuno per quanto di propria competenza, uno scenario di interventi da porre in atto nell’immediatezza, trasformando – come abbiamo evidenziato in premessa – una emergenza epocale in una grande occasione di crescita e di sviluppo del sistema Paese.

Cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale  Paola Saraceni

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