Gentile Signor Presidente,      

con la presente intendiamo esprimerLe le nostre più vive felicitazioni per la Sua nomina a Capo del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria.

Questa Organizzazione Sindacale è particolarmente vicina alle problematiche del personale penitenziario, anche e non solo alla luce della personale esperienza professionale della scrivente, che prestò servizio presso il carcere romano di Rebibbia negli anni bui del terrorismo.

La Sua nomina ci lascia ben sperare in un prossimo cambiamento della politica dipartimentale, che auspichiamo nel senso da noi molte volte indicato ai vertici e che di seguito Le illustriamo molto sinteticamente.

La nostra attenzione è rivolta in primis al personale penitenziario tutto, che è penalizzato da anni da gravi carenze di organico che, sommate al sovraffollamento delle strutture, rende oltremodo disagevole e rischioso il lavoro ed il perseguimento della mission istituzionale, ancor di più a causa  del modello organizzativo della sorveglianza dinamica, implementato in carenza di strutture adeguate e di opportunità risocializzanti per i ristretti, la maggior parte dei quali trascorre il suo tempo nell’ozio più totale e deleterio.

L’attuale emergenza sanitaria ha aggravato la situazione, ed il rischio di diffusione del contagio impone l’adozione di tutte le misure di salvaguardia e tutela, a cominciare dalla distribuzione a tutti gli operatori dei dispositivi di protezione individuale adeguati, così come la sospensione del regime di cui si è detto, che metterebbe a rischio di contagio anche la popolazione detenuta.

Rispetto alle fortissime polemiche degli ultimi giorni in merito alla scarcerazione di pericolosi boss mafiosi, chiediamo che vengano adottate tutte le misure necessarie a garantire il diritto alla salute dei ristretti in continuità con l’esecuzione della pena loro ascritta. Non si possono accettare scorciatoie procedurali (sia pur formalmente legittime) che consentano a soggetti pericolosi di ritornare sul territorio, con grave rischio per l’ordine e la sicurezza pubblici, soprattutto in un momento in cui, anche a causa delle ristrette economiche derivate dal periodo che stiano vivendo, presenze mafiose si potrebbero sostituire allo Stato.

Nel rivolgerLe il nostro augurio di un proficuo lavoro alla direzione del Dipartimento, Le chiediamo un incontro al fine di approfondire quanto sopra esposto.

La salutiamo cordialmente.

Il Coordinatore Nazionale Paola Saraceni

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