DECALOGO PER UNA RIFORMA RADICALE DELLA GIUSTIZIA, PER MIGLIORARE SERVIZI E CONDIZIONI DI LAVORO DEGLI OPERATORI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

  1. Riconoscimento per il personale giudiziario, in aggiunta a quella già percepita, di una specifica indennitàdi“ausilio alla giurisdizione”, già riconosciuta alle    Dogane e Monopoli di Stato per la specifica funzione svolta, in modo da rendere i salari dei lavoratori giudiziari italiani vicini agli standard dei colleghi europei.
  2. Ridefinizione e accorpamento degli attuali profili professionali, con riorganizzazione delle competenze in base alle innovazioni intervenute nel sistema giudiziario negli ultimi anni.
  3. Adeguamento degli organici del personale giudiziario di ogni livello, per superare le croniche carenze, che hanno causato gravissimi ritardi e disfunzioni all’intero sistema, con contestuale riconoscimento giuridico ed economico delle mansioni superiori effettivamente svolte per anni da migliaia di lavoratori, che garantiscono il regolare funzionamento degli uffici.
  4. Riserva del 50% per il personale giudiziario dei posti messi a concorso nei futuri bandi previsti dall’art.252 del DL 34/2020 e piena applicazione dei requisiti di accesso, previsti dall’allegato A al CCNI Giustizia 2010, nonché del comma 1 bis, art. 52 d.lgs 165/2001 e dell’allegato A al CCNI 2010 ai futuri bandi.
  5. Creazione dell’area quadri per gli attuali direttivi già destinatari dell’abrogata vicedirigenza (ex carriera direttiva), indispensabile per assicurare il collegamento funzionale tra i dirigenti e gli impiegati, con previsione di competenze aggiuntive (anche paragiurisdizionali), che parifichino questo profilo a quello degli omologhi europei.
  6. Partecipazione del personale amministrativo, direttivo e dirigenziale, alle riforme in gestazione, collocando ai vertici dirigenziali, competenti per la gestione degli uffici, dirigenti di comprovata esperienza operativa, e non magistrati.
  7. Informatizzazione degli uffici, implementata e gestita in collaborazione tra la DGSIA e il personale amministrativo che poi la deve attuare, con potenziamento dell’assistenza formativa ed informativa “in loco” nei periodi di avvio delle nuove procedure.
  8. Internalizzazione di tutti i servizi dati in concessione a terzi privati, con particolare urgenza per il servizio recupero crediti, affidato ad Equitalia Giustizia dal 2010, con enormi costi aggiuntivi e aggravio di lavoro per gli uffici, sui quali pesa ancora la responsabilità del servizio. A tale internalizzazione dovrebbe corrispondere la previsione di un premio di produzione sul riscosso a favore del personale addetto a tale servizio.
  9. Adeguamento degli uffici e delle strutture alla normativa sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento all’attuale emergenza sanitaria.
  10.  Applicazione della modalità di lavoro agile come previsto dalla normativa specifica vigente sin dal 2017, con l’obbligatorietà per legge di concessione ai dipendenti residenti a oltre 30 Km dalla sede di lavoro.

IL COORDINATORE NAZIONALE GIUSTIZIA

Paola Saraceni

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