Vediamo cosa succede questo gennaio
I botti di fine 2012 non hanno segnato solo l’avvio del nuovo anno. Hanno definitivamente segnato anche l’efficacia del nuovo regime previdenziale legato alla “speranza di vita”. Uomini, donne, lavoratori pubblici e privati, per tutti sono cambiate le regole per andare in pensione.
Tutti, proprio tutti. Anche coloro che hanno svolto lavori pesanti e stancanti, i cosiddetti “lavoratori usurati”. Per quest’ultimi, in particolare i dipendenti appartenenti alla gestione ex-Inpdap, la manovra Salva Italia ha previsto requisiti concessi per loro a partire dal 1° gennaio. Vediamo in particolare cosa cambia e quali scadenze vanno rispettate.
La normativa in vigore prima della “Fornero” prevedeva che i lavoratori “usurati” dal 2013 avrebbero potuto godere di una riduzione di 3 anni e di una quota (somma tra anni di età e anni contributivi) diminuita di 3 unità rispetto alle regole comuni. Ora invece gli “usurati pubblici” avranno diritto al trattamento pensionistico secondo le seguenti caratteristiche: non meno di 61 anni e 3 mesi di età, quota 97 e 3 mesi. Quindi una anzianità di contributi non inferiore ai 35 anni interamente raggiunti, beneficiando in parte del vecchio sistema ante-Fornero, quello cioè delle quote fissate per il pensionamento ma senza altri anticipi.
Per quanto riguarda i lavoratori “notturni” il D.L. 201 del 2011 ha previsto un aumento sia dell’età anagrafica che delle quote se i giorni lavorativi annui svolti in attività notturna sono inferiori ai 78, e questo schema stabilisce la direzione presa dal decreto:
– per chi ha svolto notti di attività da 64 a 71, sono tassativi almeno 63 anni e 3 mesi di età e quota 99 e 3 mesi (in questo caso c’è un incremento di 2 anni e 2 unità rispetto alle vecchie norme)
– per chi ha svolto notti di attività da 72 a 77, sono necessari non meno di 62 anni e 3 mesi anagrafici e quota 98 e 3 mesi (qui l’aumento è di 1 anno e 1 unità)
– chi ha superato i 78 giorni lavorativi annui, si collocherà in pensione con almeno 61 anni e 3 mesi, quota 97 e 3 mesi.
Attenzione però! Il beneficio di un pensionamento anticipato sia per gli “usurati” che per i “notturni” si ottiene solo se si presenta la domanda all’Inps (Gestione Ex Inpdap) entro il primo marzo 2013 indicando espressamente di avvalersi del beneficio indicato dal D.L. 201, specificando bene i periodi nei quali è stata svolta l’attività ritenuta faticosa e pesante, o per i lavoratori notturni il numero delle notti lavorate per ciascun anno.
Buona pensione ai colleghi che ci potranno andare.
Dipartimento Eco Fin
Responsabile Stefano Castagnola
collaborazione di Dario Nordio