Sig. Ministro, la situazione gravissima del Tribunale di Roma, ormai al collasso, è da considerarsi l’esempio paradigmatico del disastro in cui è giunta la giustizia nel Paese, mancano: organici, dotazioni strumentali ed informatiche moderne, spazi a norma; si usano registri informatici totalmente inadeguati.

Manca anche la sensibilità nei confronti dei lavoratori da parte di chi legifera, ci si riferisce alla disposizione sull’ orario di apertura al pubblico delle cancellerie, che era stato ridotto a tre ore dal decreto legge del n°90 del 2014, ma invece in sede di conversione è stato portato, con un emendamento proposto all’epoca proprio da lei Sig. Ministro, insieme al sottosegretario Ferraresi, a quattro ore.

(http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2014/07/17/leg.17.bol0273.data20140717.com01.pdf  pag. 28)

Abbiamo constatato che i nuovi assunti del recente concorso di “assistente giudiziario”, appena avuto contatto e consapevolezza dei carichi di lavoro, degli orari da metalmeccanico, e dei salari da quarto mondo, hanno lasciato l’incarico, il 30% solo al tribunale di Roma, perché vincitori in altre amministrazioni pubbliche e sarà molto probabile che il concorso da “funzionario giudiziario” subirà la stessa sorte.

Si rende allora necessario e non rinviabile alla luce della situazione, intraprendere soprattutto una svolta salariale per il personale giudiziario, i riferimenti sono quelli del personale giudiziario degli altri paesi europei, in particolare la figura del cancelliere, il Greffier francese percepisce un salario di 2500,00 euro netti mensili, il Secretario Judicial spagnolo 36000,00 euro lordi annui, entrambi sono inseriti nell’ordinamento giudiziario di quei paesi, per non parlare poi di quello austriaco e tedesco.

Applichiamo in aggiunta all’attuale indennità giudiziaria, una nuova indennità che noi Fsi Usae abbiamo chiamato di “ausilio alla giurisdizione” equiparata all’indennità di agenzia delle Dogane e Monopoli di stato che qui sotto viene riportata, solo così potremo ristorare in qualche modo le responsabilità, la fatica e la costanza che il personale giudiziario ha dimostrato nel corso degli anni, lavorando in condizioni estreme e senza riconoscimento alcuno, carriera compresa.

IL COORDINATORE NAZIONALE PAOLA SARACENI 347.0662930