AVEVAMO VISTO LUNGO.

Dopo la nostra lettera a seguito delle dichiarazioni in conferenza stampa nella sede della Protezione civile del 14 c.m. dove l’epidemiologo dell’Iss aveva evidenziato come fosse <<da capire se il grande numero di operatori sanitari che si sono contagiati avesse contratto il virus in ambiente di lavoro o fuori>>. Parole che noi avevamo definito come: <<di inaudita gravità ed assolutamente vergognose, alla luce delle direttive del Governo>>.

Adamo Bonazzi, Segretario Generale FSI-USAE, aveva dichiarato a tale proposito: <<Prendiamo atto del fatto che l’ISS si è scusato ed ha ringrazia gli operatori sanitari in prima linea ma non crediamo alla tesi del fraintendimento. Le parole pronunciate erano chiare e nette, non davano adito ad alcun fraintendimento. E, quelle parole, prefiguravano la negazione riconoscimento della malattia professionale agli operatori sanitari che avranno la disgrazia di ammalarsi. Ci auguriamo che le scuse siano sincere ma ci prepariamo sin d’ora a difendere i diritti dei lavoratori in tutte le sedi se così non fosse>>.

Sono bastate poche ore e la verità è emersa in tutta la sua drammaticità!

Il decreto legge toglie ogni dubbio.