Roma, 7 luglio 2010. La FSI si è incontrata nel pomeriggio di ieri (6 luglio u.s.) con il Direttore Generale del Ministero della Salute Dott. Giovanni Leonardi per il proseguio dei lavori del tavolo tecnico, istituito presso il medesimo dicastero, relativo al ruolo, funzioni, formazione e programmazione del fabbisogno dell’operatore sociosanitario.

All’incontro sono state analizzate i primi documenti raccolti relativi alle prime ricognizioni del tavolo relativamente allo stato dell’arte della formazione regionale ai sensi dell’accordo della conferenza stato regioni, accordo che come noto regolamenta la figura dell’O.S.S.

 

Da tale ricognizione, ancora parziale, in quanto alcune regioni non hanno risposto in tempo, emerge un panorama della formazione professionale della figura alquanto eterogeneo, in particolare:

le ore di formazione appaiono diverse e diversamente modulate con differenze anche rilevanti sui processi di riqualificazione degli operatori professionali quali OTA/OSA/ADEST.

Poche regioni hanno attivato i corsi per la formazione complementare, in molte delle regioni nelle quali non si è attivata la formazione complementare non ci sono segnali di programmazione.

Il numero totale degli operatori formati nelle regioni intervistate è molto variabile si va dai 600 riqualificati in Valle D’Aosta ai 20.000 formati in Campania, con ovvia evidenza che il numero dei posti per la formazione nelle regioni non segue parimenti il reale fabbisogno del sistema regionale.

Altra disomogeneità del sistema si rileva nella competenza della gestione dei corsi in seno alle giunte regionali, in molte regioni infatti la gestione della formazione risulta competenza degli assessorati alla formazione invece che a quelli della salute, con a volte palesi scollegamenti della programmazione dei corsi con il fabbisogno reale del sistema salute regionale.

La FSI ha chiesto di procedere velocemente con l’acquisizione dei dati sulla formazione, chiedendo alle delegazioni regionali presenti (Lombardia) di farsi portavoce in seno alla commissione delegata dalla conferenza delle regioni al fine di sollecitare una maggiore collaborazione per una puntuale e scientifica valutazione dello stato dell’arte della figura professionale dell’Operatore Socio Sanitario.

La FSI alla luce delle evidenze pur parziali della ricognizione, ritiene che siano confermate le proprie valutazioni qualitative raccolte sul territorio tra gli operatori e cioè che l’intervento che deve essere fatto per dare futuro a questa figura professionale sia la definizione di un unico percorso formativo per tutte le regioni e in tutto il paese, la definizione di una unica figura giuridica in tutto il paese, soluzione che la FSI ha pienamente integrato nella propria proposta di legge che istituisce una nuova figura di operatore professionale sanitario che integra appieno le funzioni e il ruolo degli attuali O.S.S. Non per sostituire altre figure ma per ribadire con forza il ruolo oggi sostanzialemente svolto all’interno del sistema salute di questa nostra Italia.

Il tavolo di lavoro si è aggiornato al prossimo settembre per dare maggior spazio alla definizione della ricognizione.

Ufficio stampa