Sanzioni ed interessi da pagare

Lunedì 17 dicembre banche ed uffici postali sono stati presi d’assalto per riuscire nei termini a pagare quella che per molti è risultata una tassa iniqua.
Qualcuno, però, potrebbe essere stato distratto ed aver sottovalutato i numerosi appelli che i vari telegiornali hanno rivolto agli italiani proprietari d’immobile, non contribuendo così a portare nelle casse dello Stato 15 miliardi di euro che vanno sommati ai 9 già incassati a giugno con l’acconto. Dai 3 ai 4 in più rispetto a quanto preventivato nel decreto Salva-Italia che ne prevedeva 21 di miliardi.
Ma cosa succede ai distratti?
Poco, tutto sommato, se la sbadataggine dura due settimane. Chi tarderà infatti di pochi giorni se la caverà con una sanzione pari allo 0,2% per ogni giorno di ritardo. La sanzione però salirà al 3% dell’imposta dovuta se saldata dal quindicesimo al trentesimo giorno di ritardo.
Superato questo periodo e fino ad un anno dal 17 dicembre la sanzione sarà pari al 3,75%. Alla multa dovranno essere aggiunti anche gli interessi legali, del 2,5% di tasso annuale, per il ritardato pagamento.
Attenzione però. Passato l’anno scatta l’accertamento del Comune e la sanzione qui allora si fa veramente pesante: il 30% di quanto si doveva pagare.
Ritardatari! Vi conviene pagare subito perché non c’è un attimo di respiro. Pagata l’Imu, a breve toccherà rimettere mano al portafogli: è in arrivo la nuova tassa, Tares