Lettera trasmessa al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio

 

Onorevole Ministro,

in questi ultimi mesi si son succedute nel nostro Paese delle vere e proprie tragedie, a partire dall’incredibile ad inaccettabile disastro ferroviario in Puglia, fino al crollo di alcuni viadotti sulle nostre strade e autostrade.

In tutte queste tragiche circostanze abbiamo dovuto piangere dei morti, vite giovani e meno giovani stroncate da un destino crudele: ma davvero possiamo parlare di destino?

Forse sarebbe più corretto dire che le morti accidentali di tanti cittadini si sarebbero potute evitare, se certe opere pubbliche fossero state eseguite con scienza e coscienza, forse senza l’ombra lunga della corruzione che troppo spesso inquina questo settore fondamentale per lo sviluppo del Paese.

Ricordiamo, uno per tutti, il caso dell’hotel  Rigopiano in Abruzzo, tragicamente emblematico: una struttura ricettiva costruita in una zona ad altissimo rischio, ubicato in una vallata sotto importanti massicci montuosi, e per questo soggetta ogni inverno a nevicate massicce, ed in più in una zona ad alto rischio sismico.

Il risultato di tanta negligenza, approssimazione ed incuria è stato sotto gli occhi di tutti: una immane tragedia che doveva essere evitata, aggravata anche dal ritardo e della mancanza di coordinamento dei soccorsi.

Sicuramente poi il Paese ha visto all’opera moltissimi esperti, volontari, forze armate e di polizia, che con il loro impegno e la loro abnegazione hanno tentato di salvare più vite umane possibile.

Ma questo eroismo del giorno dopo, Signor Ministro, se rende onore al popolo italiano, non lo rende al mondo della politica, che di tante tragedie è purtroppo talvolta, in diversa misura, complice.

Sicuramente una diversa politica del territorio, più attenta agli equilibri dell’ecosistema e agli interessi dei cittadini renderebbe il nostro Paese più efficiente e più sicuro, meno bisognoso di atti eroici e di gesti estremi.

Il potenziamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti devono rappresentare una priorità per il progresso del Paese; ma questo deve procedere al riparo da infiltrazioni della criminalità, dalla corruzione, dal sottobosco dei subappalti che ingrossano le tasche di tanti avventurieri, a discapito dei cittadini onesti.

Chiediamo che si operi una lotta senza quartiere a questo malaffare, che si proceda, per mezzo del nuovo codice degli appalti, in modo rapido, efficiente e trasparente alla modernizzazione del Paese, al fine di renderlo finalmente degno di stare in Europa a testa alta.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347.0662930