COMUNICATO STAMPA

Dalla Sicilia al Trentino Alto Adige, gli ordini degli avvocati fotografano, girano video e redigono desolanti dossier dello stato degli edifici in cui, in condizioni troppo spesso poco dignitose, viene amministrata La Giustizia.

I VECCHI EDIFICI SONO FATISCENTI, QUELLI NUOVI CROLLANO A PEZZETTINI. 

LO STATO DELLE STRUTTURE CHE OSPITANO I TRIBUNALI ITALIANI È AL LIMITE DELLA SICUREZZA: GIUDICI E CITTADINI COSTRETTI A FARE LA GIMKANA TRA TRANSENNE, SCALE PERICOLANTI E UDIENZE IN CORRIDOIO O SOTTO UNA TENDA – SACCHI DI SEGATURA RACCOLGONO L’ACQUA PIOVANA, LE GUARDIE ALL’INGRESSO SONO COSTRETTE A LAVORARE CON I MONITOR DEL METAL DETECTOR, UTILIZZATI PER CONTROLLARE LE BORSE, SPENTI A CAUSA DI GUASTI TECNICI, IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO ROTTI,

INSOMMA

LE CRITICITÀ RISCONTRATE SONO TANTE E TUTTE A DISCAPITO DI CENTINAIA DI UTENTI, TRA AVVOCATI E CITTADINI, CHE OGNI GIORNO FREQUENTANO LE AULE E GLI UFFICI DEI PALAZZI DI GIUSTIZIA.

Inoltre, se fossero solo i “vecchi” palazzi di giustizia a cadere a pezzi, si potrebbe sperare che le risorse (poche) investite nella costruzione dei “nuovi” andranno pian piano rendendo più fruibile il sistema giustizia da un capo all’ altro dell’Italia.

Ma, quando, a essere abusivi e in parte inagibili, sono edifici costruiti ad hoc e da pochi anni come a Gela o a Vibo Valentia o a Vicenza, c’ è solo da constatare che lo stato dell’edilizia giudiziaria in Italia è semi- disastroso e soprattutto vittima di un continuo rimpallo di responsabilità tra Ministero e Comuni.

Il Degrado al Palazzo di Giustizia di Lodi è tale che un dipendente a causa di una pozzanghera è scivolato riportando traumi da ricovero in ospedale.

Una beffa non da poco che colpisce anche il personale amministrativo che presso alcuni tribunali è costretto a fare a piedi piani di scale, più volte al giorno, con numerosi faldoni sotto il braccio.

La situazione non è più tollerabile. Non si riesce a concedere un servizio idoneo al pubblico e spesso i disabili non possono accedere agli uffici.

A sentire parlare i Procuratori dei palazzi interessati, le segnalazioni al Ministero della Giustizia con accorate richieste di interventi, più o meno urgenti, sono lunghe quindici anni.

Si deve arrivare ad un decesso per richiamare l’attenzione su tanta incuria????

Ufficio stampa FSI- USAE F.C.