Da subito 250 mln per defiscalizzazione per produttività aggiuntiva e dal 2025 addio al tetto di spesa per il personale.

Dalla piattaforma per monitorare i dati delle liste d’attesa, permettendo di conoscere la situazione regione per regione, all’introduzione di un organismo di controllo e verifica, fino ai Cup che dovranno includere in agenda tutte le prestazioni offerte da pubblico e privato convenzionato. Inoltre, saranno implementati servizi di recall ai cittadini, si dirà addio alle liste chiuse e verranno introdotte visite ed esami anche in orario serale e nei weekend. Ma non è tutto: è previsto anche un sistema per garantire tempi certi per le prestazioni, ricorrendo all’intramoenia o al privato, se necessario. Dal 2025 verrà superato il tetto di spesa per il personale, che sarà abrogato, e sarà introdotta una fiscalità al 15% per l’orario aggiuntivo dei professionisti sanitari. Queste sono alcune delle novità contenute nel Decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, affiancato anche da un disegno di legge.

“La defiscalizzazione al 15%” degli straordinari del personale sanitario per ridurre le liste d’attesa sarà finanziata con risorse pari a “250 milioni, e ci sarà la copertura necessaria. Vorrei ricordare sommessamente che il governo precedente aveva stanziato 500 milioni l’anno per il recupero delle liste d’attesa nel 2022 e nel 2023; non abbiamo un monitoraggio preciso su questi fondi, ma ci sono risorse ancora non utilizzate. Confido nella collaborazione di tutti per risolvere un problema che beneficia i nostri cittadini. Ognuno deve fare la sua parte: Regioni, direttori generali, direttori sanitari, medici e operatori.” Ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri.

Con il ministro dell’Economia e delle finanze, ha aggiunto, “c’è un clima di grande collaborazione. È chiaro che io avanzo le richieste del ministero della Salute e lui deve mantenere i conti in ordine. Ma mi ritengo soddisfatto: abbiamo ottenuto ciò che desideravamo e mi aspetto un cambio di passo immediato. Sappiamo però che per questo ci vuole la collaborazione di tutti. Quando sento dire che la sanità italiana sta morendo, credo che non sia proprio così: nel 2023 l’Istat ci dice che l’aspettativa di vita degli italiani è tornata ai livelli pre-Covid; sono stato all’Oms e il nostro SSN è visto come un esempio tra i sistemi universalistici, anche da chi spende di più. Se ognuno farà la sua parte, avremo un SSN ancora migliore e penso che questo sia un dovere verso i cittadini: questi provvedimenti e tutta la mia azione vanno in questa direzione.”

Il decreto, composto da 7 articoli, è stato così come illustrato dallo stesso ministro Schillaci.

L’articolo 1 istituisce una piattaforma nazionale liste d’attesa presso Agenas. “Non esisteva un vero monitoraggio per prestazione e per regioni. Questa piattaforma è interoperabile per ogni regione”.

La Piattaforma persegue l’obiettivodi garantire l’efficacia del monitoraggio di livello nazionale in merito alla:
– misurazione delle prestazioni in lista di attesa sul territorio nazionale;
– disponibilità di agende sia per il sistema pubblico che per gli erogatori privati accreditati;
– verifica del rispetto del divieto di sospensione o di chiusuradelle attività di prenotazione;
– modulazione dei tempi di attesa in relazione alle classi di priorità;
– produttività con tasso di saturazione delle risorse umane e tecnologiche;
– attuazione decreto del Ministro della salute 23 maggio 2022, n. 77;
– appropriatezza nell’accesso alle prestazioni, anche utilizzando piattaforme di intelligenza artificiale, in coerenza con i criteri Raggruppamenti Omogenei di Attesa (RAO) e con le raccomandazioni previste nelle Linee guida e suggerite nelle Buone pratiche clinico-assistenziali.

A fronte di inefficienze o anomalie emerse a seguito del controllo delle agende di prenotazione, l’Agenas potrà attuare meccanismi di audit nei confronti delle regioni nei cui territori insistono le aziende sanitarie titolari delle suddette agende, con finalità di verifica del corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste di attesa.

L’articolo 2 istituisce presso il ministero della Salute un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria. L’Organismo ha il compito di vigilare e svolgere verifiche presso le aziende sanitarie locali ed ospedaliere e presso gli erogatori privati accreditati sul rispetto dei criteri di efficienza e di appropriatezza nella erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie e sul corretto funzionamento del sistema di gestione delle liste di attesa e dei piani operativi per il recupero delle liste medesime.

L’Organismo è costituito da un ufficio dirigenziale di livello generale e quattro uffici di livello dirigenziale non generale. Conseguentemente la dotazione organica del Ministero della salute è incrementata, a decorrere dal 1° luglio 2024, di un dirigente amministrativo di livello generale e di quattro dirigenti amministrativi di livello non generale. A tali fini, è autorizzata la spesa di euro 461.736 per l’anno 2024 e di euro 923.472 a decorrere dall’anno 2025. Per le medesime finalità, il Ministero della salute è autorizzato a reclutare, nel biennio 2024-2025, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, un contingente di 20 unità di personale non dirigenziale, nell’ambito della dotazione organica, appartenenti all’area funzionari del vigente Contratto collettivo nazionale, Comparto funzioni centrali, mediante procedure di passaggio diretto di personale tra amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, scorrimento di vigenti graduatorie di concorsi pubblici o avvio di nuove procedure concorsuali pubbliche. Le assunzioni sono effettuate in deroga alle ordinarie facoltà assunzionali.

L’articolo 3 estende il Cup regionale e intra regionale anche alle strutture private accreditate. Il privato convenzionato dovrà mettere a disposizione in modo trasparente tutte prestazioni a cittadini. La piena interoperabilità dei centri di prenotazione degli erogatori privati accreditati con i competenti Cup territoriali costituisce condizione preliminare, a pena di nullità, per la stipula degli accordi contrattuali. L’implementazione, da parte delle strutture sanitarie private autorizzate, di una piena interoperabilità del proprio sistema di prenotazione e di accesso alle prestazioni con il sistema dei CUP costituisce specifico elemento di valutazione, nell’ambito delle procedure di rilascio dell’accreditamento.

Gli appuntamenti presi saranno ricordati 48 prima ai cittadini con un servizio reminder per chiedere conferma o per eventuali modifiche o cancellazioni. In caso di assenza non comunicata né giustificata il cittadino potrebbe dover pagare la quota ordinaria di partecipazione al costo per la prestazione richiesta.

“Non sarà più accettabile che ci siano liste chiuse, si verificherà che all’interno delle singole Asl, così come i singoli professionisti, non facciano in intramoenia più prestazioni di quelle offerte per il Ssn. Abbiamo verificato che ci sono presidi che effettuano 9 Ecg in regime Ssn e 90 in intramoenia”, ha spiegato Schillaci.

Nell’eventualità che i tempi previsti dalle classi di priorità previste dal Piano Nazionale di Governo delle liste di attesa 2019-2021 non possano essere rispettati, le direzioni generali aziendali garantiscono l’erogazione delle prestazioni richieste nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente, attraverso l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive o del sistema privato accreditato, sulla base della tariffa nazionale.

Il Ministero della salute, con riferimento al 30 giugno 2024, provvede al monitoraggio dell’utilizzo delle risorse destinate al recupero delle liste d’attesa nella legge di Bilancio 2024. Le predette risorse non possono essere utilizzate per finalità diverse e, ove non utilizzate, sono accantonate nei bilanci del Servizio sanitario nazionale per attuare le misure di recupero delle liste di attesa attraverso specifici piani operativi regionali, da redigersi secondo criteri e direttive convenute con apposito protocollo di intesa tra il Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.

L’articolo 4 estende le visite diagnostiche e specialistiche anche al sabato e domenica, oltre ad ampliare la fascia oraria per l’erogazione delle prestazioni. I direttori regionali della sanità vigilano sull’attuazione di questa misura e trasmettono un apposito report alle competenti Direzioni generali del Ministero della salute. In ogni azienda sanitaria e ospedaliera l’attività libero-professionale è soggetta a verifica da parte della direzione generale aziendale, con la conseguente applicazione di misure, consistenti anche nella sospensione del diritto all’attività stessa.

L’articolo 5 sancisce il superamento tetto spesa personale sanitario. Il tetto sarà portato dal 10 a 15% nel 2024 per le Regioni che ne faranno richiesta. Infine, sarà abrogato dal 1° gennaio 2025 in favore di una metodologia di calcolo del personale basata sul fabbisogno elaborata insieme ad Agenas.

A decorrere dal 2025, ai fini della determinazione della spesa per il personale delle aziende e degli enti del Ssn delle regioni, nell’ambito del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato e fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale, con uno o più decreti del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, è adottata una metodologia per la definizione del fabbisogno di personale degli enti del Ssn.

L’articolo 6 riguarda il potenziamento offerta assistenziale per il rafforzamento dei dipartimenti di salute mentale.

Infine, l’articolo 7 interviene sull’orario aggiuntivo straordinario per abbattere liste d’attesa. Si prevede per gli operatori sanitari una fiscalità per l’orario aggiuntivo con una tassazione al 15% indipendentemente da reddito percepito.

Ufficio Stampa FSI-USAE

Print Friendly, PDF & Email