Con il 31 dicembre gli Aato sono stati aboliti. Ma cosa è l’’Aato? E’ un ente avente personalità giuridica, costituito da un consorzio obbligatorio di Comuni, chiamato a governare su scala provinciale il processo di riordino dei Servizi Idrici secondo disposizioni di legge. Le Autorità di Ambito Territoriali Ottimali (AATO) sono quindi istituzioni che decidono dell’’affidamento del Servizio idrico e sul relativo piano di programmazione ed investimento.
La decisione di soppressione parte ancora dal precedente Governo per effetto di un decreto voluto dall’allora Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, ma non attuato per rinvii e proroghe ottenute.
Ora però da quest’’anno gli Aato sono stati soppressi, e nel frattempo le Regioni avrebbero dovuto legiferare in merito. Il quadro che si presenta però risulta alquanto multiforme di regione in regione: qualcuno ha trasformato il proprio Aato in organi del tutto simili, altri hanno delimitato i territori rassomiglianti alle province, qualcun altro ponendoli all’’interno di una struttura regionale. Chi è a rischio che subentri il potere di deroga dello Stato è la Campania, che ad oggi risulta non aver ancora legiferato.
Il capitolo del ciclo integrale delle Acque ( dalle opere di presa, alla fognatura, alla depurazione) è da sempre per l’’Italia “sgradito”. Tanto che sulla nostra testa pesa una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea per una procedura di disubbidienza sulla depurazione e mancato adeguamento alle norme comunitarie sul trattamento delle acque reflue in gran parte del territorio nazionale.
Non attivare subito gli interventi necessari significherebbe vedersi infliggere dall’’Europa una sanzione di ben 715mila euro per giorno di ritardo e vedersi negati nel contempo i finanziamenti europei.
Il nodo per l’’Italia riguarda gli investimenti e la capacità di attrarre risorse del settore. Ora l’’Autorità per l’’Energia ha l’’incombenza di sciogliere questo nodo con il compito di riorganizzazione.
Dipartimento FSI
Responabile Vincenzo Mervoglino