UNA MANOVRA INIQUA

Set 15, 2011
UNA MANOVRA INIQUA CHE NON RISOLVE I PROBLEMI DELL’ITALIA E RENDE PIÙ POVERI I LAVORATORI DIPENDENTI.

E questo il giudizio lapidario emesso dal Coordinamento Nazionale sul provvedimento di Ferragosto che è divenuto legge dello Stato nella serata di ieri, quando ha incassato l’approvazione definitiva della Camera sul testo del decreto legge n. 138, così come modificato dal Senato e la cui pubblicazione è attesa in Gazzetta Ufficiale per domani.


UN GIUDIZIO DURO. UNA BOCCIATURA DI INSIEME PIÙ CHE DEI SINGOLI PROVVEDIMENTI IN ESSA CONTENUTI. BASATO SUL SEMPLICE MA INDISCUTIBILE FATTO CHE IL PREZZO PIU’ ALTO VIENE PAGATO, ANCORA UNA VOLTA, DAI LAVORATORI DIPENDENTI E IN PARTICOLARE DA QUELLI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

“Siamo alla terza manovra in 13 mesi, tutta lacrime e sangue per i lavoratori. Una manovra che è già stata integralmente sperperata a causa dei tasso di interesse dei buoni del tesoro in vendita i giorni scorsi e che più di qualche economista sta già dicendo non essere sufficiente. Che rischia quindi di essere ripetuta a breve e ancora una volta senza alcun taglio ai costi della politica che pensa di vivere in un altro paese.”

È quanto dichiarato dal Segretario Generale, Adamo Bonazzi, all’uscita dalla riunione che ha anche aggiunto:

“Qui lo sciopero è anacronistico e rischia di essere un regalo alla politica ma, in questo momento, la mobilitazione sin qui messa in atto rischia di essere insufficiente. Nelle manovre manca un disegno organico per uscire dalla crisi e non serve essere geni per capire che non si tappano i buchi con le pezze troppo piccole; e noi non vogliamo vivere in un paese ‘patchwork’. La nostra critica non è sterile. Abbiamo fatto al governo proposte concrete ed attuabili subito, indicando la strada da intraprendere sin dallo scorso anno, abbiamo le carte in regola per protestare. Non rinunceremo ad alzare la voce e chiedere un cambiamento e più giustizia sociale.”

Ufficio stampa FSI