E’ quanto previsto dal DDL
per l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico , voluto da Brunetta, ora approvato al Senato in prima lettura
c
on 147 voti a favore, 9 contrari e 109 astenuti, che andrà alla Camera.
Con l’articolo 7 del ddl Brunetta – infatti – si dispone che la vicedirigenza può essere istituita e disciplinata solo dalla contrattazione collettiva nazionale del comparto di riferimento, che ha facoltà di introdurre una specifica previsione in materia. Dunque, il personale che possiede i requisiti previsti dalla normativa vigente può essere destinatario della disciplina della vicedirigenza solo a seguito della sua istituzione.
Una forma di cautela che tuttavia non sembra aver impedito ai Senatori dell’opposizione di contribuire, insieme alla maggioranza, alla modifica del testo legislativo del ddl, e di votarne alcuni articoli.
Contrattazione collettiva, valutazione del personale, merito e premialità, riforma della dirigenza pubblica, ulteriori poteri a Cnel e Corte dei Conti.
Sono questi i tratti salienti del ddl 847, anche detto ddl Brunetta dal nome del ministro che l’ha fortemente voluto, approvato oggi in Senato. Un disegno di legge che nel suo iter ha potuto contare – come affermato dallo stesso ministro – sulle “utili proposte avanzate dall’opposizione” in commissione Affari costituzionali.
Il Ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta ha quindi annunciato che la riforma del lavoro della pubblica amministrazione partirà prima dell’estate. Lo stesso ha infatti spiegato che il via libera parlamentare arriverà fra gennaio e febbraio e che entro marzo saranno presentati i decreti delegati per gli opportuni pareri al Parlamento. Quindi, già da prima dell’estate gli strumenti saranno pronti per l’attuazione e si potrà cominciare a vederne i primi effetti.
ufficio Stampa