Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Marco Bussetti

Gentile Ministro,

con la presente Le porgiamo il nostro benvenuto, insieme con i migliori auguri di un proficuo lavoro.

Nel presentarci, vogliamo evidenziare che siamo un Sindacato indipendente ed europeo, nel senso che crediamo fermamente nel progetto Europa, nato oltre mezzo secolo fa con l’Italia protagonista; nondimeno, sappiamo anche essere molto critici quando l’Unione palesa le sue inefficienze ed i suoi errori o quando, come troppo spesso è accaduto, contrasta gli interessi italiani a vantaggio soltanto di alcuni tra i partner.

Le scriviamo nella consapevolezza dell’importanza strategica per l’intero Paese del Ministero affidatole: il livello dell’istruzione, di ogni ordine e  grado, così come lo sviluppo dell’attività universitaria e della ricerca rappresentano infatti, a nostro modesto parere, un chiaro indice dello stato di salute e del progresso di una Nazione.

Purtroppo oggi osserviamo ad un progressivo ed inarrestabile degrado che coinvolge il mondo della scuola, parallelo ad una analoga degenerazione della nostra società, e ci chiediamo quale sia la causa e quale l’effetto, e cioè se la crisi del modello educativo della scuola determini tanti comportamenti abnormi nei nostri giovani, o se piuttosto non sia la crisi di valori legati alla famiglia che si trasferisce all’interno delle aule scolastiche.

Una cosa è certa: gli episodi sempre più numerosi di bullismo e sopraffazione di adolescenti nei confronti dei loro compagni, di aggressione spesso fisica e violenta ad insegnanti da parte degli studenti e addirittura da parte di alcuni genitori di questi, stanno caratterizzando la cronaca di questi ultimi mesi, evidenziando un tremendo malessere del quale non è facile prevedere una cura.

Noi crediamo che molto può fare la scuola per contrastare questa degenerazione galoppante: in primis, essa deve recuperare quella funzione di istituzione fondamentale dello Stato, autorevole, depositaria dei valori della nostra cultura, del senso civico, della buona educazione… parole che oggi sembrano persino desuete e passate di moda.

Ma il problema è proprio questo: la profonda crisi dell’istituzione educativa parte dalla crisi della famiglia, dei suoi valori, dei ruoli al suo interno, dove troppo spesso padri e madri fanno gli amici dei loro figli , e non i genitori e gli educatori, per incapacità o per convenienza, in quanto è difficile dire dei no, sostenere dei principi, anche dei conflitti, con i propri figli.

Così questi giovani non interiorizzano i concetti di rispetto, di autorità, e l’insegnate diventa un altro amico, un pari livello, uno che non merita rispetto, e che può essere deriso, insultato, persino aggredito dai suoi allievi.

E se qualcuno di questi insegnanti prova a interpretare il suo ruolo in maniera autentica (con un votaccio, una reprimenda, una bocciatura) può succedere che il genitore immaturo ed inadeguato si sente defraudato del suo ruolo (che in realtà non ha mai esercitato) ed è lui ad aggredire l’insegnante, anche fisicamente, pensando così di ristabilire un ordine naturale, che ricorda molto quello che vige nella savana o nella giungla tropicale.

Mai come oggi la scuola è chiamata a riaffermare la sua funzione, a dettare le regole, a forgiare le coscienze dei cittadini di domani, in uno scenario difficilissimo.

Per questo Le chiediamo che il numero degli insegnati venga incrementato, che agli stessi vengano restituiti la dignità ed anche il potere di esercitare il loro ruolo di educatori in maniera adeguata ed efficace, tutelati dal potere centrale e non più abbandonati a loro stessi.

Il Paese ha un urgente bisogno di queste energie per garantire ai suoi cittadini di domani un futuro migliore, e il futuro dell’Italia deve necessariamente passare da una scuola autorevole ed efficace, dove venga insegnata anche quella educazione civica, oggi patrimonio di sempre meno uomini e donne, e dalla quale si deve invece ripartire quale base della convivenza civile e della tolleranza, che sono alla base di ogni società democratica.

Le chiediamo pertanto, signor Ministro, di attivarsi nella direzione di questa vera  e propria rivoluzione della scuola italiana, partendo dalla valorizzazione concreta delle professionalità presenti, ad ogni livello.

La ringraziamo per l’attenzione, e restiamo in attesa di conoscere le sue determinazioni nel merito.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347.0662930