Al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio

Gentile Ministro,
con la presente vogliamo rivolgerLe il nostro benvenuto ed augurarLe un proficuo lavoro nel Suo nuovo delicato incarico di responsabile del lavoro e dello sviluppo economico..
Nel presentarci, vogliamo evidenziare che siamo un Sindacato indipendente ed europeo, nel senso che crediamo fermamente nel progetto Europa, nato oltre mezzo secolo fa con l’Italia protagonista; nondimeno, sappiamo anche essere molto critici quando l’Unione palesa le sue inefficienze ed i suoi errori o quando, come troppo spesso è accaduto, contrasta gli interessi italiani a vantaggio soltanto di alcuni tra i partner.
Crediamo che il problema della mancanza del lavoro tra i giovani sia forse il problema principale per l’Italia, a causa delle molte implicazioni che comporta.
La disoccupazione giovanile trasforma le principali risorse del Paese in un esercito di donne e uomini smarriti, ricattabili, impossibilitati a crearsi un futuro, una famiglia.
Non è estraneo a nostro avviso a questa piaga il bassissimo tasso di natalità che pone da anni l’Italia in coda alle statistiche mondiali, al punto che siamo diventati il paese più vecchio del mondo dopo il Giappone, un primato certo poco invidiabile.
Scelte politiche scellerate, a cominciare dal tanto decantato Jobs Act, hanno creato un esercito di precari, falsando le statistiche sugli occupati, al solo scopo di ottenete consenso.
Crediamo sia giunta l’ora delle scelte concrete, che significa investire sui giovani, incentivando le imprese ad assumere con contratti stabili e dignitosi: abbiamo molto apprezzato il Suo incontro con i giovani trasportatori di pasti (i cc. dd. Riders) e crediamo che non si sia trattato solo di una iniziativa spot, ma di un cambio di rotta preciso, volto a tutelare i giovani lavoratori e a combattere i pescecani che lucrano sulle loro vite, arricchendosi a dismisura lasciando loro solo un futuro senza speranza.
Sono sempre più numerosi i casi di controllo, di sfruttamento, di sottopagamento dei lavoratori, specialmente quelli al primo impiego, dai 93 euro mensili per gli addetti di un call center ai braccialetti elettronici che monitorano gli spostamenti dei lavoratori: gli schiavi del terzo Millennio, una vergogna per ogni Paese che voglia definirsi appena civile.
Un capitolo a parte spetta agli incidenti ed alle morti sul lavoro, una strage senza fine nei cantieri, nelle fabbriche, sulle strade: è indispensabile incentivare l’attività ispettiva e di controllo, incrementando fortemente gli organici degli uffici preposti, in modo da poter operare a tappeto in termini preventivi e colpire senza pietà chi si rende responsabile delle morti bianche per inosservanza delle leggi poste a tutela dei lavoratori.
E’ davvero una tragica ed inaccettabile ironia quella di un Paese con una delle leggi più moderne ed avanzate in tema di tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori ma che deve contare ogni anno centinaia di vittime tra questi.
Nel concludere, signor Ministro, Le chiediamo di incidere realmente e profondamente sul mondo del lavoro, con l’assunzione di migliaia di giovani che con il lavoro potranno cominciare a progettare un futuro per loro stessi ma anche epr l’intero Paese.
La ringraziamo per la cortese attenzione, e rimaniamo a disposizione epr un confronto aperto e leale sui temi trattati.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
347.0662930