All’incirca un anno addietro fu sottoscritto il primo Contratto Integrativo Aziendale per portare a progressione economica, dopo oltre quindici anni di blocco totale, il 70% dei lavoratori delle aree funzionali.

Tutte le Organizzazioni Sindacali, rappresentative e non, hanno condiviso con l’Amministrazione il percorso fin dall’autunno del 2016, che è passato attraverso molte valutazioni degli organi di controllo (Ministero Economia e Dipartimento Funzione Pubblica).

Confronto anche a volte aspro ma portato avanti sempre con senso di responsabilità, avendo come unico obiettivo finale l’interesse dei lavoratori: progressioni aperte, in due anni,  per TUTTI i lavoratori e le lavoratrici.

Il 21 febbraio di quest’anno le OO.SS. rappresentative, anche con l’apprezzamento delle non rappresentative, hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo sulle progressioni economiche anno 2018, con gli stessi criteri e principi fissati nel 2017 già approvati dagli organi di controllo.

Colpo di scena. il 12 giugno 2018, a distanza di 4 mesi dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo l’Amministrazione, durante un incontro convocato con urgenza, comunica alle OO.SS. rappresentative che l’ipotesi d’accordo non è stato certificato dal Dipartimento della Funzione pubblica con la seguente motivazione:

“Preliminarmente si evidenzia che gli sviluppi economici ammissibili non possano interessare oltre il 50% del personale (calcolato sulla platea dei potenziali beneficiari ed escludendo, quindi, le unità di personale che hanno beneficato di progressione economica nell’anno precedente), come da orientamento condiviso da questo Dipartimento, dal Ministero deII’Economia e delle Finanze e dall’ ARAN, in applicazione dell’art. 23 del D. Lgs. n.150/2009)”,

L’art. 23 del D.Lgs. n. 150/2009 testualmente recita :

  1. Le amministrazioni pubbliche riconoscono selettivamente le progressioni economiche di cui all’articolo 52, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, come introdotto dall’articolo 62 del presente decreto, sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi nazionali e integrativi di lavoro e nei limiti delle risorse disponibili.
  2. Le progressioni economiche sono attribuite in modo selettivo, ad una quota limitata di dipendenti, in relazione allo sviluppo delle competenze professionali ed ai risultati individuali e collettivi rilevati dal sistema di valutazione.

Dunque, non risulta che la norma fissi una percentuale di personale che possa accedere alle progressioni ; si indicano solamente due punti da rispettare: la selettività della procedura e la disponibilità economica sui fondi di amministrazione .

Tutte e due i vincoli normativi sono stati rispettati nell’ipotesi di accordo sottoscritto il 12 febbraio 2018.

TUTTO QUESTO NON E’ ACCETTABILE DOPO UN RINNOVO CONTRATTUALE CHE PER DEFINIRLO TALE CI VUOLE IL PELO SULLO STOMACO DEGLI ATTORI.

In relazione alla comunicazione negativa del Dipartimento della Funzione Pubblica, l’Amministrazione ha ribadito quanto segue :

“Si fa seguito all’incontro tenutosi in data odierna in merito allo stato dell’arte dell’Ipotesi di Accordo in oggetto per confermare che l’amministrazione continuerà a sostenere l’ipotesi condivisa e firmata con codeste OO.SS. L’ipotesi appare, infatti, in linea con la normativa vigente che, con riguardo al principio di selettività, non fissa limiti percentuali. Inoltre le risorse economiche certe e stabili a disposizione risultano adeguate alla copertura dell’Ipotesi stessa. L’amministrazione proseguirà ogni attività finalizzata ad ottenere il miglior risultato possibile e terrà aggiornate codeste OO.SS. sugli sviluppi.

Come FSI-USAE facciamo presente alla neo Sig.ra Ministro, dott.ssa Giulia Grillo, l’enorme danno economico che significherebbe l’affossamento di un accordo atteso per quasi un ventennio dalle Lavoratrici e dai Lavoratori che, è bene ricordarlo, viene completamente finanziato con i soldi del Fondo unico di Amministrazione, già nella disponibilità dei lavoratori del Ministero della Salute .

Lo Stato, il Governo nella procedura delle riqualificazioni non hanno impegnato un solo euro in più di quelli già presenti nel FUA, parte fissa .

LA FASI-USAE CHIEDE L’IMPEGNO DIRETTO DELLA MINISTRA GRILLO PER SBLOCCARE LA PARADOSSALE SITUAZIONE GENERATA DA UN ATTEGGIAMENTO, A NOSTRO AVVISO, ASSOLUTAMENTE IMMOTIVATO DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA .

NEL FRATTEMPO TUTTE LE LAVORATRICI E TUTTI I LAVORATORI VENGONO CHIAMATI ALLA MOBILITAZIONE PERMANENTE FINO ALLA COMPLETA RISOLUZIONE DELLA VERTENZA DELLE PROGRESSIONI ECONOMICHE 2018.

Il Coordinatore Nazionale Ministeri Salute, Ambiente, Politiche Agricole
Maurizio Guarino