La Notte del 23 dicembre 2017 alle 4 di mattina, Aran e alcune delle Organizzazioni sindacali hanno firmato l’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro 2016-2018 per i pubblici dipendenti appartenenti alle Funzioni Centrali, il nuovo comparto nel quale sono confluiti i Ministeri, le Agenzie Fiscali, gli Enti Pubblici non Economici,  Agid, Cnel ed Enac. I lavoratori interessati sono circa 240.000. E’ il primo contratto delle P.A. ad essere rinnovato dopo il blocco della contrattazione operato dal collegato lavoro del 2010. L’intesa interviene su molti degli aspetti normativi (assenze, permessi e congedi, orario di lavoro e banca delle ore, ferie, codici disciplinari, rapporti di lavoro flessibile) e sulle relazioni sindacali (sono state riviste le materie attribuite alla contrattazione integrativa). Il nuovo contratto ha anche operato una revisione del codice disciplinare prevedendo specifiche sanzioni in caso di assenze ingiustificate in prossimità dei giorni festivi o per assenze collettive; e gli eventuali tassi di assenza di singoli si riverseranno su tutto l’organico dell’ufficio sotto forma di taglio dei premi di produttività.

Le tanto citate innovazioni sono quindi, in realtà, degli arretramenti sui diritti su temi come il salario, la salute e la partecipazione democratica dei lavoratori. Non solo, gli sbandierati 85 euro di aumento non partiranno dall’inizio della tornata contrattuale (il 2016) e nemmeno dal prossimo gennaio ma  saranno disponibili solo dal marzo del 2018. E, a differenza di quanto sbandierato nei mesi scorsi, i soldi per compensare quei lavoratori che per effetto degli “80 euro di Renzi” avrebbero un aumento contrattuale nullo o addirittura negativo, vengono finanziati dagli altri lavoratori. Ma solo fino a fine anno, allorquando il bonus di 80 euro, come d’incanto, scomparirà anche per loro.

Adamo Bonazzi segretario generale FSI-USAE commentando la sigla dell’ipotesi contrattuale ha dichiarato: “Babbo Natale è arrivato, ma nel suo sacco per i lavoratori delle funzioni centrali non c’erano balocchi, c’era solo carbone. Eppure è innegabile che in questi anni di blocco i lavoratori  siano stati buoni e pazienti. Ed ora vengono ripagati così. Con un contratto che ha il chiaro intento di scatenare una sorta di guerra tra poveri per gli incentivi ed in cui molti degli articoli sono peggiorativi rispetto ai contratti ora vigenti. Per non parlare di una “AREA QUADRI” che in questa contrattazione non è mai nemmeno comparsa nelle bozze in discussione. Non credo che i lavoratori saranno molto felici di ciò che hanno fatto le OO.SS. che lo hanno sottoscritto.  Come  USAE siamo impegnati ad impedire che questo andazzo venga ora esteso agli altri contratti aperti in questo periodo (scuola, autonomie locali e sanità) ma la partita è difficile; e non è solo una questione economica, c’è di più. È necessario perseguire il recupero della qualità della vita nei luoghi di lavoro, ma lo spazio negoziale, oggi, assomiglia a una trincea. Certo daremo battaglia in tutte le sedi per ribaltare tendenza perché i comparti non sono tutti uguali.”

Ufficio Stampa Fsi-Usae

 

Testo ipotesi CCNL Funzioni centrali_firma