Ci pervengono richieste di chiarimenti sulla scadenza del 31 dicembre 2018 dei contributi previdenziali obbligatori non versati per gli anni precedenti.

Voglio suggerire, a tutti i colleghi, di mettere in atto le azioni indicate più avanti, al fine di interrompere l’eventuale prescrizione, poiché trascorsi 5 anni, non è ammessa alcuna regolarizzazione contributiva: non si possono, cioè, versare i contributi oltre questo termine. Tuttavia, nell’ipotesi in cui il lavoratore o i suoi superstiti denuncino il mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro, il termine di prescrizione si allunga a 10 anni, ma solo a favore della persona che denuncia, non di altri collaboratori o dipendenti.

In pratica, se il dipendente provvede a denunciare all’Inps il mancato versamento dei contributi, l’ente ha la facoltà di procedere al loro recupero entro 10 anni dall’omissione (cioè dal termine entro il quale sarebbero dovuti essere versati i contributi): grazie alla denuncia, in ogni caso, il termine di prescrizione si allunga, anche nell’ipotesi in cui l’Inps non agisca in alcun modo.

Le azioni da seguire sono le seguenti:

 

  1. Richiedere e attivare all’INPS il codice PIN
  2. Stampare il proprio estratto contributivo, al fine di rilevare mancanza di contributi
  3. Segnalare l’omissione all’INPS con raccomandata ricevuta ritorno o PEC, il quale ne verificherà l’effettività e, se del caso, si attiverà per la riscossione senza lasciar decorrere il termine di prescrizione.

Noi come organizzazione restiamo a disposizione dei colleghi per qualsiasi utile risposta a singole problematiche.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
p.saraceni@usaenet.org
347.0662930