Il provvedimento, che aveva ricevuto il via libera in CdM e dei rami del Parlamento alcuni giorni fa, è stato appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 21 giugno e spiccano sicuramente una serie di punti chiave – su cui intendiamo porre l’attenzione.

Infatti nel testo troviamo previsioni di vario tipo, riguardanti ad es. l’organizzazione della PA, la sanità, l’organizzazione di grandi eventi, la scuola, ma anche chiarimenti sui concorsi e regole atte ad agevolare il completamento delle procedure in ambito PNRR, con un occhio di riguardo alla fase chiave della riforma del reclutamento.

Facciamo allora il punto della situazione dopo la fresca pubblicazione del decreto PA bis convertito in legge in Gazzetta. I dettagli :

Agevolazioni assunzioni giovani nella PA

Spicca anzitutto la novità per cui nel testo del decreto PA bis convertito, abbiamo che alcune PA, fino alla fine del 2026 (ovvero fino alla fine del percorso di attuazione del PNRR):

  • potranno assumere, nel limite del 10% delle loro possibilità di assunzione, giovani laureati per il tramite di un contratto di apprendistato,
  • o, con convenzioni ad hoc, studenti di età al di sotto dei 24 anni con contratto di formazione e lavoro, da inquadrare nell’area funzionari.

Sussiste poi un dettaglio molto importante, per cui sempre nei limiti della facoltà assunzionali di ogni PA, alla scadenza dei contratti il rapporto di lavoro potrà trasformarsi in tempo indeterminato, a patto che ricorrano le condizioni di accesso all’impiego nella PA e una valutazione positiva dell’attività effettuata.

Concorsi pubblici: possibile la sola prova orale fino al 2026

La conversione in legge del provvedimento approvato originariamente in Consiglio dei Ministri indica che fino al 31 dicembre 2026 le procedure selettive possano disporre per le figure non apicali o senza compiti dirigenziali, la mera effettuazione della sola prova scritta e non della fase orale.

La disposizione del decreto PA bis convertito non introduce un obbligo bensì una facoltà, e perciò la PA che bandisce la selezione sarà libera di prevedere o meno la prova orale.

‘Territorialità nei concorsi unici

Nel testo del decreto PA bis convertito in legge troviamo anche che i concorsi unici potranno essere banditi su base territoriale, con la precisazione per cui il singolo partecipante al concorso potrà optare per la Regione desiderata – potendo concorrere soltanto per quel territorio.

In altre parole i concorsi unici organizzati su base territoriale:

  • debbono contenere il divieto della presentazione di una domanda di partecipazione per più di un profilo professionale;
  • debbono vietare più domande per distinti ambiti territoriali. Di questi divieti vi dovrà essere opportuna menzione nel testo del bando.

Vero è che potranno esservi slittamenti da un territorio all’altro, ma soltanto in mancanza di candidati idonei. Ancora, il trasferimento sarà consentito soltanto tra Regioni confinanti, salvaguardando dunque il criterio della territorialità.

Riduzione dei tempi delle selezioni: ecco regole ad hoc

Altre novità sui concorsi pubblici attengono a quanto oggi previsto sui candidati ritenuti idonei al termine dell’iter selettivo. Infatti con il decreto convertito abbiamo che:

  • nelle selezioni pubbliche siano considerati idonei i candidati che siano posizionati, nella graduatoria finale, entro il 20% dei posti posteriori all’ultimo di quelli banditi;
  • in ipotesi di rinuncia all’assunzione o di dimissioni del lavoratore avutisi entro un semestre dall’assunzione, la PA sarà autorizzata a servirsi del meccanismo dello scorrimento della graduatoria.

Come è facile intuire, si tratta di nuove regole che rientrano nella più generale revisione della normativa sui concorsi pubblici e che servono a ridurre i tempi tra pubblicazione del bando e assunzione dei candidati.

Aggiornamenti assunzioni disabili agevolate

Molto importante sul piano della garanzia della parità di diritti all’accesso al lavoro è anche quanto previsto nel decreto convertito, secondo cui – per il settore pubblico e per quello privato – sussisterà di qui in avanti la facoltà di rintracciare, in rapporto alla quota riservata dalla legge vigente all’assunzione obbligatoria di soggetti svantaggiati e nelle categorie protette, eventuali ulteriori riserve.

In buona sostanza sono riserve extra in favore dei gruppi di persone aventi un handicap acclarato e in riferimento a cui vi sono oggettive difficoltà di inserimento lavorativo e, dunque, di inclusione sociale.

Ulteriori novità nel decreto PA bis convertito

Ricordiamo infine che nel testo del decreto PA bis convertito in legge trovano spazio anche regole che modificano i requisiti di accesso all’impiego negli enti pubblici territoriali e disposizioni ad hoc a favore degli operatori volontari che hanno terminato con esito positivo il servizio civile universale.

Per essi infatti scatta una riserva di posti corrispondente al 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziale presso gli uffici pubblici. Ancora, vi sono nel testo pubblicato anche novità sulla procedura di mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. E sono previste ulteriori assunzioni di dirigenti e figure non dirigenziali presso i Ministeri.

IL TESTO DEL PROVVEDIMENTO