Stralcio dell’articolo:  Una manovra “lacrime e sangue” :  Il duro giudizio della Fsi  scritto da Valentina Guido per 
SASSARI NOTIZIE 

“Vogliamo denunciare le disequità sociali che ci sono in Italia, e abbiamo portato le nostre proposte ai governi precedenti e anche a quello attuale- spiega il segretario nazionale Adamo Bonazzi- Siamo molto preoccupati per l’attuale governo tecnico, troppo simile a quello Amato del 1992 perché simile è la medicina che ci stanno propinando. I lavoratori dipendenti hanno pagato un prezzo molto alto. Come ha fatto sapere Bankitalia, gli stipendi oggi sono più bassi del 1992, perché ora la benzina costa circa 1,80 euro, dieci anni fa un euro in meno”. Insomma, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è calato in modo vertiginoso “poiché è stato applicato male l’accordo sul costo del lavoro del 1993, che avrebbe dovuto portare a calmierare i prezzi, invece così non è stato”. Un elemento di grande disequità sociali per la Federazione sindacati indipendenti è il blocco delle retribuzioni del pubblico impiego: “Sulla carta è solo fino al 2013, ma in realtà, leggendo la finanziaria, si capisce che sarà prorogato fino al 2017”. Un altro elemento di disequità secondo Adamo Bonazzi è legato al fatto che ai dipendenti le tasse vengono prelevate direttamente: “La soluzione sarebbe abolire il sostituto d’imposta, ma sappiamo che è impossibile perché affosserebbe lo Stato. Tuttavia uno Stato che si appoggia così tanto ai lavoratori dipendenti dovrebbe trattarli in modo diverso”. Bocciata anche l’ipotesi di un contratto di lavoro unico.
Tra le proposte della Fsi, c’è l’introduzione della possibilità di dedurre le spese per tutte le categorie dei lavoratori, anche i dipendenti del settore pubblico. “In questo modo tutti avrebbero interesse a farsi rilasciare ricevute e fatture e si combatterebbe l’evasione fiscale”. Le altre proposte sono la riduzione di un terzo dei parlamentari e dei consiglieri regionali, e la trasformazione delle Province in enti di secondo livello: “I Consigli provinciali dovrebbero diventare assemblee formate dai sindaci. Anche gli uffici prefettizi dovrebbero essere riorganizzati coerentemente con la riforma del titolo V della Costituzione”.
Adamo Bonazzi chiarisce anche la sua posizione rispetto ai sindacati più rappresentativi Cgil, Cisl e Uil, con cui i governi privilegiano il dialogo: “Abbiamo scelto di essere un sindacato autonomo perché su molte questioni abbiamo una sensibilità diversa. Pensiamo che sia un errore ascoltare solo Confindustria e i sindacati confederali perché si nega spazio a un’altra parte del Paese che in essi non si riconosce”.