Lettera al Ministro della Giustizia On.le  Andrea Orlando

Gentilissimo Signor Ministro,

la scrivente O.S. pone alla Sua attenzione le problematiche molto pesanti che ricadono sul personale inerenti l’applicazione dell’accordo siglato il 27 marzo 2007 in particolare l’art. 14 che regola la mobilità interna dei dipendenti in particolare del Ministero della Giustizia.  Un accordo nato dalla necessità di rivedere quanto stabilito nel precedente accordo del 28 luglio 1998 con il fine di adeguarlo ai mutamenti normativi intercorsi nel frattempo. Oggi, con il proliferare di riforme e decreti legislativi che hanno creato la nuova organizzazione dei tribunali, degli uffici del pubblico ministero, la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, gli uffici del Giudice di Pace, etc., si è creata una articolata “geografia giudiziaria”. Il personale, soprattutto quello in servizio negli Uffici interessati alla soppressione, si è trovato in balia di spostamenti e trasferimenti molto pesanti sia dal punto di vista logistico che economico. Inoltre da non sottovalutare la condizione di stress alla quale sono sottoposti i dipendenti che oltre a pregiudicare la qualità del lavoro si ripercuote anche sulle condizioni familiari, penalizzando rapporti di genitoriali e quindi l’educazione dei figli che sono i lavoratori di domani. Non ultima riflessione sulla ristrettezza economica alla quale sono soggiogati. Lo stipendio è sempre lo stesso, ma le spese per raggiungere il posto di lavoro sono aumentate e non di poco. I tempi sono cambiati. Si è creata, come già detto una “nuova geografia giudiziaria”, che comunque deve tener presente e coniugare necessità del lavoro e dei lavoratori. Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Il consenso del lavoratore ad un trasferimento deve essere speculare alle esigenze della struttura lavorativa. Obiettivo possibile se si rivede un accordo   contestualizzato al 2007. Dopo dieci anni non si può continuare ad operare e gestire la “Res pubblica” applicando norme non più rispondenti ai cambiamenti strutturali, sociali e lavorativi. Quanto sopra rappresentato per chiederLe di rivedere questa intesa obsoleta apportando le necessarie modifiche e la stesura di un nuovo accordo di mobilità interna che gioverebbe sia al Ministero che al personale.Si coglie l’occasione, inoltre, per chiederLe di risolvere definitivamente la posizione degli Ausiliari attivando le procedure per l’emissione del bando per la loro riqualificazione dal momento che da anni attendono invano. Non solo, ma nel rispetto dell’accordo del 2010 svolgono oltre alle mansioni di appartenenza anche quelle dell’area superiore. Stessa situazione per gli autisti, che da sempre, durante la pausa dalla guida, sono adibiti a lavori di svariata natura.La scrivente O.S. è disponibile a fornire il proprio apporto attivo.In attesa di un riscontro positivo si saluta cordialmente.

Il Coordinatore Nazionale
Paola Saraceni
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