L’ospedale è chiuso e presidiato dalle forze dell’ordine, ma in 60 devono entrare e timbrare il cartellino. Il Governo e la Regione chiedano immediatamente scusa ai lavoratori.

Catene sul cancello dell’ospedale San Giacomo chiuso dal 31 ottobre ma nel cortile stazionano circa 60 operatori, tra infermieri e medici, che questa mattina hanno timbrato il cartellino. Sono i lavoratori in attesa di essere ricollocati in altre strutture sanitarie o quelli che sono stati assegnati al poliambulatorio di via Canova i cui lavori devono però ancora essere ultimati.
“Il 31 ottobre – ha spiegato Laura, un’infermiera del San Giacomo assegnata alla nuova struttura di via Canova – la direzione sanitaria della Asl ci ha comunicato che il 3 novembre avremmo dovuto presentarci al San Giacomo per timbrare il cartellino e noi qui siamo venuti questa mattina, in attesa che ci dicano cosa fare e dove andare. Rimarremo tutta la durata del nostro turno qui, senza fare nulla”.
All’esterno i Carabinieri presidiano l’ospedale, gli stessi agenti che, secondo quanto riferito, alle 7 di questa mattina hanno identificato gli operatori dell’ospedale che chiedevano di entrare per timbrare il cartellino. “Oltre al cancello – ha aggiunto un altro infermiere del San Giacomo – anche i reparti sono stati chiusi con le catene”.
La notizia – riportata oggi sui giornali locali – è di quelle che ci fanno rabbrividire. E poi si parla di fannulloni.
Ufficio stampa